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PERUGIA - La Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate fornisce indicazioni in merito alla vicenda che ha visto coinvolti contribuenti ternani truffati da un commercialista che si sarebbe appropriato di somme destinate all’erario. Il caso riguarderebbe oltre 500 persone che si sono avvalse a vario titolo delle prestazioni del professionista, le cui posizioni fiscali sono al vaglio dell’Ufficio di Terni dell’Agenzia delle Entrate (in circa 100 casi sono già state riscontrate irregolarità). L’Agenzia delle Entrate precisa che la legge n. 423 del 11/10/1995 (così come modificata dalla l. n.146 del 08/05/1998) prevede esplicitamente (art.1) il caso di contribuenti che abbiano omesso o ritardato i pagamenti a causa della condotta illecita, penalmente rilevante, di professionisti in dipendenza del loro mandato professionale. In tali situazioni, il responsabile della Direzione regionale delle Entrate, su istanza del contribuente o del sostituto d’imposta (da presentarsi unitamente alla copia della denuncia del fatto illecito all’autorità giudiziaria) può disporre la sospensione delle soprattasse e delle pene pecuniarie previste. Ciò può avvenire dopo il pagamento delle imposte dovute e sempre che il contribuente dimostri di aver provvisto il professionista delle somme necessarie al versamento omesso, ritardato o insufficiente. Inoltre, è possibile prevedere (art. 6-bis) nei confronti di contribuenti e sostituti d’imposta per i quali sussistono comprovate difficoltà di ordine economico la sospensione della riscossione del tributo e la sua rateizzazione. Pertanto, qualora fossero dimostrati e accertati i fatti illeciti commessi, l’Agenzia delle Entrate terrà conto di tutte le tutele previste per i contribuenti che risulteranno essere stati danneggiati. Condividi