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PERUGIA - Quinto nella lista del Pd alla Camera in Umbria, praticamente unico deputato uscente dei Ds a rischio di non essere rieletto, Alberto Stramaccioni, 52 anni, deputato dal 2001, ha deciso di non ricandidarsi, “per dignità politica e personale”, spiega, parlando di un “Pd umbro umiliato con candidature nazionali e romano-umbre”. Per Stramaccioni, “chi non ha santi in paradiso non viene candidato: questo sarebbe il nuovo modo di fare politica, ed ormai c'è una componente romana del Pd umbro che ha sottratto ruolo al partito stesso in Umbria. Ma il sottoscritto non intende operare in politica facendo riferimento a capi o capetti che ti possono far avere coperture o protezioni politiche. Io conosco D'Alema e Veltroni da 30 anni, dal 1992 al 2001 sono stato segretario regionale umbro prima del Pds e poi dei Ds, e con loro ha avuto conflitti anche aspri, ma non mi sono legato al carro né dell'uno né dell'altro”. Il riferimento a Walter Verini, potente braccio destro di Veltroni, è innegabile. Secondo l'ex deputato diessino, inoltre, “dirigenti umbri del Pd” hanno impedito la sua candidatura, “non considerandomi dalemiano in modo autentico”: è lo stesso Stramaccioni a spiegare che la vicecapogruppo dell'Ulivo alla Camera, Marina Sereni, e la presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, “si sono opposte” al suo ritorno in Parlamento. Condividi