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PERUGIA – “Qual è la linea di condotta della Provincia di Perugia tenuta nel corso della Conferenza di Servizi convocata qualche giorno fa in merito al progetto per la realizzazione di un cogeneratore per la produzione di energia elettrica presso l’azienda SIRCI Spa di Gubbio e quale linea intenda tenere nel corso delle prossime tappe dell’iter che porterà all’eventuale rilascio della autorizzazione richiesta dall’azienda eugubina”. A volerlo sapere è il gruppo in Consiglio provinciale del Prc-Se per mezzo di una interpellanza rivolta al Presidente della Provincia e all’assessorato all’Ambiente. Il Prc vuole conoscere, inoltre, “se la Provincia non ritenga opportuno che si avvii l’iter per procedere ad una Valutazione di Impatto Ambientale e Strategica come richiesto dal Comune di Gubbio, e dai consiglieri comunali nel loro intervento”. Nel documento viene ripercorsa la vicenda. “La Sirci Spa di Gubbio ha chiesto, con domanda del 14 dicembre 2007, il rilascio dell’autorizzazione alla realizzazione di un cogeneratore per la produzione di energia elettrica (1,4 MW) e di energia termica, con combustibile ad oli vegetali (olio di girasole, olio di colza ed olio di palma). L’iter per il rilascio di tale autorizzazione è stato avviato il 6 febbraio 2008 con la convocazione di un’apposita Conferenza dei Servizi che vede, tra gli altri, la partecipazione, in ragione delle proprie competenze in materia ambientale, della Provincia di Perugia – si legge nel documento -. Nel corso di questa Conferenza dei Servizi il Comune di Gubbio ha chiesto venisse effettuata una Valutazione di Impatto Ambientale e la cosiddetta “Filiera Corta” nell’approvvigionamento della materia prima, richieste tendenti ad assicurare il maggiore livello di riduzione delle emissioni inquinanti e, quindi, il maggior grado di tutela della salute dei cittadini e della qualità ambientale nel territorio eugubino. Su questo problema si sono espressi anche due consiglieri comunali eugubini che hanno presentato un ordine del giorno urgente nel quale chiedono al Consiglio di impegnare il Sindaco e la Giunta “a richiedere una Valutazione di Impatto Ambientale e Strategica prima del rilascio di qualsiasi provvedimento autorizzativo”. Le richieste del Comune di Gubbio e dei consiglieri comunali evidenziano una legittima preoccupazione della città sugli effetti che il rilascio di tale autorizzazione può avere sul territorio dove operano già due grandi cementerie (COLACEM S.P.A. e BARBETTI S.P.A.) – viene ricordato - con tutto il carico ambientale che le loro lavorazioni, e tutto l’indotto, portano sul territorio. Queste due cementerie hanno chiesto, ed ottenuto nello scorso mese di novembre, l’A.I.A. (Autorizzazione Integrata Aziendale) ed una volta portate a regime tutte le prescrizioni contenute, potranno finalmente avviare a soluzione anni di problematiche legate alle emissioni inquinanti ed al loro monitoraggio. Proprio in relazione al già elevato carico ambientale sopportato dal territorio eugubino, l’ipotesi di produrre energia elettrica attraverso l’utilizzo di oli vegetali, con l’emissione di varie sostanze inquinanti (soprattutto anidride carbonica e ossidi di azoto) va valutata con la massima attenzione. Oltre a questo vanno valutate, sempre con la massima attenzione anche le possibili emissioni odorigene legate all’uso di oli vegetali come combustibile, e i livelli di emissioni acustiche che il bruciatore produce. Una valutazione esaustiva delle problematiche legate al rilascio dell’autorizzazione richiesta non può considerare tale impianto come una cosa a sé stante, disgiunta dal contesto ambientale complessivo del territorio. E’ quantomeno singolare che rispetto a questioni così importanti per la salute dei cittadini e per la tutela dell’ambiente, il Comune di Gubbio sia stato solo chiamato ad una valutazione urbanistica e non di merito. Sulla base delle previsioni di legge contenute nelle leggi finanziarie del 2007 e del 2008, non è difficile prevedere che la produzione di energia attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili (eolico, fotovoltaico, solare, biomasse, ecc.) riceverà un forte impulso, soprattutto da imprese interessate ad entrare in questo settore assai remunerativo. Conseguentemente, altre aziende operanti sul territorio eugubino potrebbero inoltrare, nel breve e medio periodo, ulteriori richieste con prevedibili aggravi del carico ambientale sopra evidenziato. Anche l’utilizzo di biomasse per la produzione di energia elettrica o termica può avere, se non opportunamente studiato e gestito, un bilancio ambientale negativo tra le emissioni inquinanti necessarie a reperire il combustibile e a produrre energia, e quelle risparmiate non utilizzando combustibili fossili. Ricordiamo che il nostro Ente è titolare delle procedure di rilascio, nell’ambito dell’autorizzazione richiesta, delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera. Quindi risulta titolare delle funzioni di controllo delle emissioni inquinanti in atmosfera, nel suolo e nelle acque, e può svolgere in questa vicenda, come già avvenuto in occasione dell’iter per la concessione delle Autorizzazioni Integrate Ambientali, un ruolo importante e finalizzato ad ottenere le migliori condizioni di tutela della salute pubblica e dell’ambiente. Viene valutata positivamente la richiesta di una Valutazione di Impatto Ambientale e Strategica propedeutica al rilascio di qualsiasi autorizzazione, e comunque si ritiene necessaria una valutazione dell’impatto ambientale complessivo sulla conca eugubina e sulla popolosa zona di Padule”. Condividi