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PERUGIA – Tre brillanti operazioni sul fronte della lotta alla droga sono state messe oggi a segno dalla Polizia e dai carabinieri in provincia di Perugia. La più importante ha avuto inizio questa mattina ad opera del commissariato tifernate e della squadra mobile di Perugia ed ha permesso di stroncare un vasto giro di spaccio di cocaina e hascisc che si svolgeva in una delle piazze centrali di Città di Castello, frequentata soprattutto da giovani e pendolari. Sono state eseguite 29 delle 30 ordinanze di custodia cautelare disposte dal gip di Perugia su richiesta della procura della Repubblica. In carcere sono finiti 21 italiani, quattro albanesi, due marocchini, un egiziano e una russa. Secondo gli investigatori si tratta di un gruppo di fornitori-spacciatori che aveva acquirenti provenienti dall'Alta Valle del Tevere ma anche da fuori regione. L'indagine, che era stata avviata nel 2005, ha portato al sequestro complessivamente di due chili tra hascisc e marijuana oltre a 500 grammi di cocaina. In una prima fase degli accertamenti è stato posto sotto sequestro anche un bar del centro tifernate, rimasto chiuso alcune settimane e poi riaperto. Secondo la polizia il locale era infatti uno dei centri dello spaccio. La droga veniva smerciata in particolare in piazza Garibaldi, detta piazza degli autobus perché lì fanno riferimento molti mezzi pubblici. Secondo gli investigatori il presunto gruppo criminale aveva realizzato una rete di microspaccio, dividendo il territorio a scacchiera e utilizzando un sistema di vedette. A Perugia, invece, durante i consueti controlli nella stazione di Ponte San Giovanni, i carabinieri del posto hanno notato un pregiudicato liberiano di 33 anni che alla loro vista cercava di allontanarsi, dapprima in maniera apparentemente disinvolta, poi aumentando progressivamente il passo. Lo hanno quindi bloccato e, siccome risultava sprovvisto di documenti di identità, lo hanno condotto per un controllo in caserme, dove, da successivi accertamenti è risultato che aveva diversi precedenti. Perquisito è stato trovato in possesso di circa un chilo di eroina nascosta negli slip e confezionata in tre grossi involucri di colore nero, avvolti con del nastro isolante e che emanavano un forte odore di caffé. L'eroina è risultata essere pura al 30 per cento e, secondo gli investigatori, una volta confezionata avrebbe potuto fruttare otre 10.600 dosi. I carabinieri non escludono che l'arrestato sia giunto in treno a Ponte San Giovanni, probabilmente da una stazione del Sud, da dove generalmente giungono i rifornimenti per il mercato della droga dell' area perugina. Sempre nel capoluogo umbro, infine, c’è da segnalare che i carabinieri della Compagnia di Perugia, in collaborazione con i colleghi di Torrita di Siena, hanno arrestato un tunisino di 26 anni per aver venduto la dose che, nel maggio 2007, provocò la morte per droga di un libero professionista di 33 anni appena uscito da una comunità di recupero per tossicodipendenti. Il cadavere del giovane italiano fu trovato di notte nella sua abitazione di Torrita di Siena e l'autopsia accertò che era morto per overdose. Dalle indagini avviate dai militari era emerso che il giorno stesso delle sue dimissioni dalla comunità il 33/enne aveva contattato telefonicamente alcuni cittadini extracomunitari di Perugia con i quali aveva preso appuntamento per il giorno successivo per l'acquisto della droga. I carabinieri hanno accertato che la dose mortale fu poi da lui acquistata nel capoluogo umbro da un maghrebino soprannominato Alex, identificato con il tunisino ora arrestato. Sulla base dei risultati delle indagini svolte dai carabinieri di Torrita di Siena e dell'aliquota operativa della compagnia di Perugia, il gip del capoluogo umbro ha quindi emesso il provvedimento di custodia per spaccio di sostanza stupefacente e morte o lesioni come conseguenza di altro delitto. Condividi