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ORVIETO – Alla fine Fabrizio Corona è stato arrestato dalla polizia stradale per il reato di detenzione e spendita di denaro falso. Anche gli altri due giovani che erano con lui sono stati arrestati. Di loro gli investigatori hanno reso noto solo le iniziali: F.F., 23 anni, originario di Firenze, seduto al posto del passeggero nella Bentley sulla quale viaggiava Corona, e B.T., 25 anni, di Udine, alla guida dell'auto. Corona si trovava invece sul sedile posteriore. Sono ancora in corso accertamenti per stabilire di chi fosse la vettura. A tarda sera i tre hanno lasciato la caserma della polizia stradale di Orvieto per il carcere della città umbra. Sono usciti dalla caserma ciascuno a bordo di un'auto della polizia stradale. Le tre vetture sono state scortate, inoltre, da un'altra pattuglia. Sono 17 le banconote, tutte da 100 euro, ritenute false recuperate dalla polizia stradale di Orvieto e da quella di Arezzo nel corso del controllo che ha portato all'arresto di Fabrizio Corona e degli altri due giovani. Uno dei biglietti era stato speso presso il distributore di benzina dell' area di servizio autostradale di Badia al Pino. Gli altri 16 sono stati recuperati dalla stradale quando la Bentley, con a bordo i tre poi arrestati, è stata fermata nei pressi del casello di Orvieto dell'Autosole, diretta verso sud. Parte delle banconote - hanno riferito gli investigatori - erano all'interno dell'auto, mentre altre sono state gettate fuori dal finestrino durante l'inseguimento da parte della pattuglia della stradale che l'ha poi fermata. La polizia non esclude che altre banconote possano essere andate disperse durante l'operazione. “Con Corona non ho parlato, ma ho capito chi era. Della banconota falsa mi sono accorto subito, ma la macchina è ripartita immediatamente, ma sono riuscito a prendere il numero di targa e segnalare l' auto alla polizia”. A parlare è il benzinaio 40enne che stamani ha segnalato l'episodio che poi ha portato all'arresto di Fabrizio Corona. “'Lavoro da 10 anni in questo distributore e mi sono fatto una bella esperienza di soldi falsi, che via via ci rifilano”. Il benzinaio racconta l'accaduto. “La Bentley nera è arrivata intorno alle cinque. Si è fermata accanto alla pompa e chi guidava è sceso chiedendo cento euro di benzina. Ma non ha spento il motore. Gli ho detto che doveva spengere, ma mi ha risposto che non poteva, altrimenti non sarebbe più ripartita. Accanto al posto di guida sedeva Corona, dietro c'era un' altra persona. Ho riconosciuto il fotografo, ma sul momento non mi sono ricordato il cognome”. Dopo aver fatto rifornimento, il giovane che era alla guida ha dato la banconota da cento euro al benzinaio, è risalito e in un attimo è ripartito verso Roma. “Sfregando con le dita, ho capito che quei soldi, anche se molto ben fatti erano falsi. Ho chiamato a voce alta, ma la Bentley si è allontanata. A quel punto ho chiamato la Polizia: agli agenti ho consegnato la banconota, ho dato il numero di targa e ho detto loro che in auto c'era un fotografo famoso, quello di vallettopoli. Alle 6 ho finito il mio turno e sono tornato a casa. Poi ho saputo che Corona era stato arrestato”. Un'attività di polizia giudiziaria “estesa anche ad altre città” è comunque in corso dopo l'arresto di Fabrizio Corona e quelli che gli investigatori hanno definito due suoi conoscenti. Lo hanno confermato il comandante della stradale di Terni, Francesco Falciola, e il dirigente della sezione di Orvieto, Stefano Spagnoli. La situazione è stata definita “in divenire” dai dirigenti della polizia. Al momento non è stato ancora accertato chi fosse in possesso all'interno dell'auto del denaro ritenuto falso. Accertamenti anche per individuare da dove fosse partita la vettura con i tre a bordo, proveniente comunque dal Nord Italia. Dopo essere stati bloccati dalla polizia stradale i tre non hanno fatto dichiarazioni. In seguito all'arresto la polizia stradale ha raccolto diversi elementi ritenuti utili all'indagine e che vengono ora valutati. Condividi