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PERUGIA – Il regolamento attuativo delle legge regionale sulla diffusione del Commercio equo e solidale, varata dall'Assemblea legislativa nel febbraio del 2007, è stato approvato dalla Commissione Affari istituzionali di Palazzo Cesaroni con l'astensione dei consiglieri di opposizione. Il regolamento indica che sono considerati prodotti del commercio equo e solidale (Comes) “quelli realizzati, importati e distribuiti da organismi iscritti all'Assemblea generale italiana del commercio equo e solidale (Agices) o dall'International federation for alternative trade (Ifai)”; quelli realizzati nella filiera di prodotto certificati in base ai criteri individuati dalle organizzazioni esterne di certificazione del Fair Trade, come le organizzazioni associate in Fair trade labelling organization (Flo). In base al regolamento verrà istituito il registro regionale degli operatori del Comes, a cui potranno iscriversi le organizzazioni di commercio equo senza fini di lucro, con una struttura sociale a base democratica e aperta; con sede legale in un comune della regione; che rispettino i criteri e le norme della filiera integrale del Comes; che siano costituite e svolgano attività da almeno un anno. Non potranno invece iscriversi al registro regionale gli enti pubblici, i partiti, i movimenti politici e le organizzazioni sindacali e tutte le organizzazioni che hanno come finalità la tutela esclusiva di interessi economici degli aderenti. Nella filiera integrale del Comes – spiega il documento - “la relazione tra produttore e consumatore è mediata dalle organizzazioni di commercio equo e solidale tramite un accordo di cooperazione economica e sociale tra produttori di beni e di servizi di aree economicamente svantaggiate dei Paesi in via di sviluppo caratterizzato da: pagamento di un prezzo equo e da misure, a carico delle organizzazioni di commercio equo, per il graduale miglioramento della qualità del prodotto o del servizio realizzati dal produttore; progressivo miglioramento degli standard ambientali della produzione; trasparenza della filiera anche nei confronti di terzi; obbligo del produttore di garantire condizioni di lavoro sicure, nel rispetto delle normative stabilite dall'Organizzazione internazionale del lavoro, di remunerare in maniera adeguata i lavoratori, in modo da permettere loro di condurre un'esistenza libera e dignitosa, e di rispettarne i diritti sindacali”. Condividi