minimetrò 2.jpg
PERUGIA - Se per diminuire il rumore della fune del minimetrò si è passati ad una velocità ridotta, per l’altro affatto deprecabile, che permette l’attraversamento dal Piano di Massiano al Pincetto in rispettabili 20 minuti, c’è già chi dimostra di aver colto in pieno gli aspetti positivi di una traversata di Perugia in pieno relax e ha finito, per così dire, per prenderci gusto. 70 minuti di corse, pardon traversate romantiche ad un solo euro. Alzi la mano chi conosce una giostra tanto economica e tanto duratura. I perugini, del resto, estranei ai ritmi ossessivi delle metropoli, non hanno mai disdegnato il giretto in tondo, anzi. Si inizia, quindi, con l’imbarco in navetta, per proseguire pigramente sulle scale mobili, che sebbene vengano utilizzate altrove sia per sostare che per circolare, a Perugia, invece, conoscono solo un uso – indovinate quale – ed ogni scalino è un buon pretesto per godersi lo stupendo panorama lasciando fuori la frenesia del vivere moderno. L’uscita dal Mercato Coperto o da via Oberdan segna l’inizio ufficiale del “giretto al centro” – mentre con “vasche al centro” ci si riferisce esclusivamente all’amena traversata di Corso Vannucci: andata e ritorno, andata e ritorno e poi ancora andata e ritorno …-, antico rito, duramente penalizzato negli anni da parcheggi a profumato pagamento, dal puzzolente traffico cittadino e dall’angosciante penuria di spazi disponibili per la sosta ammessa e del tutto gratuita. E proprio ora che tutto ciò sembrerebbe essere solo un ricordo, c’è chi dall’uso del “brucomela” è già passato all’abuso. Altro che giretto in tondo! Basta mettersi d’accordo con un amico fuori della stazione del minimetrò e, appena sbarcati, passargli allegramente il cartaceo “up”, biglietto ancora fruibile per altro giro e chissà quante corse. A nulla valgono le proteste degli addetti alla sicurezza, che in quel passaggio gratuito del biglietto vedono il perpetrarsi di un illecito, se non fosse altro per la faccia tosta di commettere il dono sotto agli occhi vigili e in barba all’esigenze della Minmetrò spa. E c’è chi dice che l’assessore Chianella voglia già mettere fine al divertimento gratuito. Sembra che infatti che sempre lui, non pago della precedente esperienza ai semafori, voglia insistere con le contromisure trasportistiche. “Se necessario”, sembra abbia tuonato l’assessore, “si farà in modo di “riprogrammare i tornelli in modo da accettare il biglietto solo 2 volte, anche se i 70 minuti non sono scaduti.” Cioè ogni due giri, una nuova corsa, che per un mezzo di trasporto potrà anche sembrare penalizzante ma per una giostra siamo decisamente ancora nella fascia “happy hour”. Condividi