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PERUGIA - “Per l’Umbria si deve iniziare a parlare di crescita qualitativa e non solo di quella quantitativa o ancor peggio limitarsi ad una resistenza al declino”. Ad affermarlo il segretario generale regionale Cisl Pierluigi Bruschi, in vista dell’evento del 29 febbraio a Foligno “Quale futuro per l’Umbria?”, al quale interverrà anche il segretario generale nazionale Cisl Raffaele Bonanni. “Oggi –ha affermato Bruschi- dobbiamo anche impegnarci per difendere e far crescere la legalità, consapevoli che il fenomeno mafioso non riguarda solo alcune regioni del sud, come dimostrano le notizie giudiziarie di questi giorni, riguardanti la penetrazione delle organizzazioni mafiose nella nostra regione. Preoccupano –ha specificato il segretario- gli eventuali intrecci con l’economia locale e gli eventuali condizionamenti delle pubbliche amministrazioni. Di fronte alla gravità di questa situazione è necessaria una mobilitazione morale e culturale di tutte le forze sociali e politiche per contrastare la diffusione della cultura dell’illegalità. A questo proposito –ha poi fatto sapere il segretario generale regionale- il sindacato umbro partecipa con convinzione alla manifestazione organizzata dall’Associazione Libera per la giornata della memoria che si svolgerà a Bari il 14 marzo prossimo”. A prendere la parola sull’evento, il segretario generale regionale Filca Cisl Osvaldo Cecconi. “In Italia –ha affermato Cecconi- esistono una serie di leggi per regolare la sicurezza, leggi che puntualmente vengono aggirate. Per questo è giusto ribadire che, ad oggi, servono strumenti operativi per muoversi in sicurezza”. In riferimento al centralissimo tema della sicurezza, il segretario regionale Filca Osvaldo Cecconi ha anticipato l’importanza di “avviare semplici meccanismi, come la patente a punti per le aziende. Questa nostra proposta –ha spiegato Cecconi- tende a favorire le aziende più virtuose, quindi quelle con meno incidenti sul lavoro. Ad essere penalizzate, anche attraverso l’esclusione da appalti pubblici, tutte quelle aziende che risulteranno essere meno attente alla questione sicurezza e formazione”. Per quello che compete il Durc –è stato aggiunto- una delle priorità è quella di istituire a livello nazionale controlli di congruità, esistenti invece a livello regionale. In Umbria, inoltre, le sanzioni dovranno divenire efficaci: non è sufficiente –è stato rinforzato- che le aziende che utilizzano lavoro in nero vengano semplicemente escluse da appalti pubblici. Nell’edilizia privata, infatti, per chi utilizza lavoro in nero, e quindi non garantito e sicuro, non ci deve essere la possibilità da parte dei Comuni di rilasciare il certificato di abitabilità. Se non verrà posta in essere una concreta modifica della legge 1/2004 da parte della Regione –è stato anticipato da Cecconi- ci vedremo costretti ad intraprendere un’iniziativa forte per sollecitare la definizione”. Il segretario regionale Filca ha poi parlato del Coordinamento Regionale per la Sicurezza. “Tutti i soggetti coinvolti –ha sottolineato- quindi Inps, Inail, Ispettorato per il lavoro e Asl, dovrebbero essere messi in condizione di operare in modo coordinato, potendo in tal modo porre in essere un lavoro sinergicamente propositivo”. Per ultimo la Cisl sottolinea l’importanza della formazione per coloro che decidono di avviare un’attività di imprenditoria nel settore edile, iscrivendosi alla Camera di Commercio. “Gli Enti bilaterali –ha sottolineato Cecconi- hanno attestato la propria disponibilità per svolgere un corso di formazione per coloro che si trovano ad avviare una nuova attività: ad essere affrontate, in primo luogo, le specifiche problematiche del settore edile, soprattutto quelle riguardanti la sicurezza”. Condividi