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di Enrico Flamini La vicenda della Nardi di San Giustino dimostra chiaramente che la lotta paga. A tre mesi dall'accordo siglato in Regione tra sindacati e impresa, l’attività lavorativa dell’azienda ha ripreso in maniera intensa. Gli ordinativi necessitano di tutto il personale a disposizione. Era dunque giusta la posizione di Fim, Fiom, Uilm e Rsu che non hanno condiviso le procedure di licenziamento che l'azienda voleva effettuare per 40 dipendenti. Grande è stata la mobilitazione. Rifondazione comunista è stata a fianco dei lavoratori, sollecitando l’azienda ad indicare le strategie di un piano aziendale che intervenisse sui punti critici del ciclo produttivo. Non solo. Abbiamo proposto ed ottenuto sui tavoli istituzionali un confronto serio per il rilancio e per la salvaguardia dei livelli occupazionali. Oggi crediamo che faccia bene la Fiom-Cgil a chiedere un nuovo tavolo di confronto tra i diversi soggetti, per verificare i positivi segnali che s’intravedono. Non bisogna abbassare la guardia. Occorre continuare a definire una strategia che punti su ricerca e innovazione di prodotto per consolidare gli attuali livelli occupazionali e rilanciare così l’azienda su nuove prospettive produttive. *Segreteria Prov. Prc Perugia Responsabile Lavoro Condividi