PERUGIA - La campagna di vaccinazione contro il papilloma virus umano, responsabile del tumore al collo dell'utero, e promossa dal ministero della Salute, inizia ufficialmente. Da domani 23 febbraio con una campagna di comunicazione su radio e tv, e dal mese di marzo fino a giugno con l'avvio nelle Regioni della vaccinazione gratuita. In Umbria si comincerà ad aprile. Le prime a beneficiarne saranno le bambine nate nel 1997, quelle cioè che compiranno 11 anni nel 2008, entrando nel dodicesimo. Un totale di 280mila adolescenti, come ha fatto sapere il ministro Livia Turco questa mattina. “Siamo stati il primo paese in Europa - ha detto Turco - ad offrire gratuitamente questo vaccino tramite il servizio sanitario pubblico. Si è scelto di iniziare la vaccinazione con le ragazze tra gli 11 e i 12 anni, per proteggerle da un tumore, quale quello della cervice uterina, che ogni anno in Italia colpisce 3500 donne, uccidendone circa mille”. “Faremo leva sulla famiglie per far capire loro l'importanza di questo strumento di prevenzione, e speriamo sia anche l'occasione di un maggiore dialogo tra genitori e figlie. L'anno prossimo toccherà alle nate nel 1998”. Due i vaccini anti-hpv disponibili che saranno somministrati dalle asl, il Gardasil e il Cervarix. Entrambi sono efficaci contro i genotipi del virus 16 e 18, responsabili del 70% dei tumori del collo dell'utero. Il calendario della campagna di vaccinazione prevede che entro marzo siano 16 in tutto le regioni a prevedere questa prestazione. Seguiranno le altre regioni tra aprile e giugno. Il prossimo mese partiranno, con le eccezioni di Basilicata e Val d'Aosta che avevano gia' iniziato nel 2007, Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Sardegna e Veneto. Ad aprile sarà la volta di Umbria e Bolzano, a maggio di Trento, e a giugno di Friuli Venezia-Giulia e Marche. Il programma vaccinale prevede la somministrazione di tre iniezioni a tre mesi di distanza l'una dall'altra. La campagna vaccinale potrà contare su un finanziamento complessivo di 70 milioni di euro, di cui 30 come contributo aggiuntivo alle risorse già previste nell'ambito dei fondi per l'erogazione dei Lea, e 40 milioni dal bilancio del ministero per la partenza della campagna vaccinale in tutte le regioni nel 2008. “Il vaccino è solo un tassello del piano nazionale di prevenzione del tumore dell'utero - ha aggiunto Donato Greco, capo del dipartimento di Prevenzione del ministero - che si affianca, ma non sostituisce le altre misure di prevenzione. Il vaccino infatti è attivo contro il 70% dei virus associati al carcinoma uterino. Quindi per il restante 30% l'unica prevenzione resta il pap-test tra i 25 e 64 anni, la cui copertura in questi ultimi 18 mesi è aumentata. Condividi