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Una tecnica per mantenere vitali e mobili gli spermatozoi per il tempo record di otto giorni anziché un giorno solo: l'hanno messa a punto i ricercatori del Centro di crioconservazione dei Gameti maschili dell'Azienda ospedaliera-Università di Padova, insieme a colleghi dell'università di Perugia. “Le cellule di Sertoli di maiale funzionano da 'nutrici' degli spermatozoi”, spiega l'andrologo Carlo Foresta, della cattedra di Patologia clinica dell'università di Padova. La tecnica, secondo l'esperto, potrebbe essere usata per la fecondazione assistita. “Dopo ulteriori verifiche, un domani questo potrebbe significare - spiega - che anche in presenza di un paziente con spermatozoi non perfetti si può raccogliere il liquido seminale e, grazie a questa tecnica, utilizzare solo le cellule che hanno capacità di mobilità a lungo termine”. L'idea di partenza: verificare se gli spermatozoi possono trarre vantaggio da una coltura associata alle cellule di Sertoli, che rappresentano la componente somatica dell'epitelio seminifero e svolgono un ruolo chiave nella regolazione del processo gametogenico e nel coordinamento delle funzioni testicolari. Per capirlo, gli studiosi hanno utilizzato alcune piastre di cellule di Sertoli prelevate dai maiali e qui hanno coltivato spermatozoi di uomini sia normali, sia affetti da infertilità. Grazie a queste cellule capaci di assistere gli spermatozoi nel processo di maturazione, nei 'normali' le cellule rimanevano mobili, vitali e con capacità fertilizzante sino ad otto giorni, capacità che solitamente si perde dopo 24 ore, ma anche in alcuni soggetti infertili per mancata motilità degli spermatozoi questa tecnica di coltivazione ha aumentato la mobilità degli spermatozoi, mantenendoli vivi e fertilizzanti. Condividi