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di Isabella Rossi Che il buon cibo italiano riscuota in tutto il mondo l’interesse dei più raffinati gourmet non è una novità. Basta fare un salto a Manhattan o in qualsiasi capitale europea per constatare di quali indici di gradimento goda la ristorazione italiana. Quando invece si vuol parlare di storia della gastronomia italiana il discorso si fa più complesso. La moda del banchetto medioevale, ad esempio, non sempre si associa ad una seria ricerca storica. Ecco perché, onde evitare commistioni cronologiche e di genere, Francesca Silvestri, direttore editoriale della casa editrice ali&no, con sede a Perugia, insieme a scrittori, giornalisti e ricercatori ha deciso di fare le cose perbene iniziando dalla costituzione della “Accademia Italiana di Gastronomia Storica (Aigs)”. Al vaglio antiche preparazioni, tradizioni popolari, usi e abitudini ricollegabili alla gastronomia italiana. “La volontà” ha spiegato il presidente “è quella di suggerire modi di utilizzo e combinazione delle materie prime che appartengono alla nostra tradizione secondo indicazioni e modi di preparazione che risalgono a epoche passate, spesso tratte da antichissime fonti letterarie o tramandate per generazioni. Un modo per recuperare non solo un antico patrimonio di ricette e preparazioni, ma anche tutto il mondo di conoscenze, tradizioni, credenze legate al cibo in armonia con i ritmi naturali o religiosi”. Una corretta educazione di storia dell’alimentazione potrà essere promossa, inoltre, nei vari settori dell’istruzione e della formazione superiore, attraverso seminari, corsi propedeutici, giornate di studio, convegni promossi in vari atenei italiani. Le iscrizioni all’Aigs, quest’anno sono ancora aperte a tutti, basta andare sul webmagazine www.taccuinistorici.it, e cliccare sull’official site www.accademiagastronomiastorica.it (in fase di costruzione). Condividi