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Pubblichiamo integrale il comunicato del direttivo regionale dei Verdi e del suo presidente che hanno deciso di dimettersi contro la politica anti-sinistra-arcobaleno del consigliere regionale dei Verdi: Dottorini. Riteniamo nostro dovere prendere la parola per rendere pubblica la frattura consumatasi in questi mesi tra i verdi e i civici tifernati in relazione alla costruzione della Sinistra arcobaleno in Umbria. Sono da mesi note le divergenze tra l’esecutivo regionale e il consigliere Dottorini; possiamo riassumere i fatti, in un punto essenziale. Noi ritenevamo che il processo di costruzione della federazione sinistra arcobaleno fosse una scelta strategica per dar vita ad un nuovo soggetto che coniugasse la questione ecologica e la questione sociale. Per questo ci siamo impegnati in questi mesi nel lavoro dei cantieri umbri su sanità, ambiente, lavoro, welfare con buoni risultati nella costruzione di progettualità unitarie di tutta la sinistra regionale. Ancor più oggi, di fronte al radicale sommovimento del quadro politico nell’imminenza della campagna elettorale, noi riteniamo che la scelta del soggetto unitario non può che essere politico-programmatica cosi come deliberato all’unanimità dal consiglio federale nazionale dei Verdi . Solo uno sciocco che non volge lo sguardo fuori dal “palazzo”continua a ripetere come in una litania che si tratta solo di una lista elettorale per tentare di convincere se stesso e i suoi che dopo le elezioni tutto sarà come prima. Dopo aver interrotto i rapporti con i partiti e i comitati della sinistra arcobaleno sulla base di una mozione che chiedeva un tavolo regionale per la legge elettorale regionale, il consigliere Dottorini dimostra ancora una volta di poter contare su una comunità, quella dei civici, dove il dissenso nei confronti delle sue scelte politiche, anche le più radicali, è pari a zero. Noi, quindi, a prescindere dalle forzature procedurali messe in atto e dal loro uso disinvolto ed irresponsabile, ci dimettiamo dagli incarichi politici regionali per poter continuare liberamente come verdi a partecipare alla costruzione della sinistra arcobaleno. Chi avrebbe dovuto dimettersi era, invece, il consigliere regionale Dottorini. Non solo è contrario alla costruzione del soggetto unitario ma ha compiuto scelte in consiglio regionale contrarie alle politiche dei verdi. Con il suo voto, Dottorini, ha partecipato all’affossamento del referendum regionale sui costi della politica a cui i verdi avevano contribuito con la raccolta firme. Venne per questo richiamato dal presidente dei Verdi, in quanto, nello stesso giorno, venivano presentate le proposte verdi al parlamento per lo stesso motivo. L’elenco delle divergenze è piuttosto lungo : parchi, rifiuti, acqua, su cui, è bene farlo sapere, solo con una tenace presa di posizione della federazione regionale si è impedito al consigliere Dottorini di sposare la tesi di Bottini sulla concessione alla Rocchetta Idrea dello sfruttamento della sorgente del Rio Fergia, fino ad arrivare alle nomine come l’ultima nel consiglio del parco dei Sibillini che non vogliamo commentare per non dover anche noi nominare la “casta”. Lavoreremo quindi alla nascita del nuovo soggetto politico che dovrà, secondo noi, essere libero dalla burocrazia partitica, e aperto ai movimenti, dovrà distinguere i ruoli tra eletti e cariche politiche, farla finita con i detentori dei pacchetti di tessere, rinnovare le forme di organizzazione e di rappresentanza. Dovrà cioè rispettare e mettere in pratica la dichiarazione di intenti dell’assemblea costitutiva della sinistra arcobaleno. Condividi