CORCIANO - L’Amministrazione comunale di Corciano, parte integrante della conferenza di servizi (convocata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) chiamata ad emettere la decisione sul Nodo di Perugia, non manca di mettere l’accento sulle criticità dell’opera e di dare indicazioni puntuali su come agire affinché il processo decisionale sia effettivamente completo ed efficiente.
“Il nostro parere – spiegano dall’Amministrazione – è il frutto di una condivisione generale che ha coinvolto sia la cittadinanza, sia i gruppi politici che siedono in consiglio comunale, di maggioranza e opposizione. In agosto abbiamo infatti indetto una assemblea pubblica, partecipata nonostante il periodo vacanziero, durante la quale sono emerse considerazioni interessanti e costruttive che sono entrate a far parte integrante del nostro parere; inoltre, in una commissione urbanistica organizzata ad hoc, maggioranza ed opposizione si sono ritrovati su posizioni concordanti ed hanno espresso indicazioni e proposte che abbiamo ritenuto non solo pertinenti, ma importanti ai fini di un corretto approccio alla questione”.
Dal parere inviato alla conferenza dei servizi, si evince che il Comune di Corciano: richiede di aggiornare gli studi sui flussi di traffico relativi agli assi che confluiscono nella zona Collestrada dalle quattro arterie stradali E45 Orte-Ravenna, raccordo Perugia-Bettolle, Perugia-Ancona e Perugia-Foligno-Spoleto con particolare attenzione alle stime in previsione della trasformazione della E 45 in autostrada (Civitavecchia Orte Ravenna Mestre) potenziale corridoio privilegiato per il traffico proveniente dall’Est Europa; richiede di effettuare uno studio di VAS al fine di verificare l’opportunità e l’impatto dell’opera viaria sul territorio e sulla qualità della vita della comunità locale, nell’ambito di un’unica pianificazione delle infrastrutture viarie dell’intera area del Perugino che contenga anche valutazioni sugli impatti socio-economici; richiede di effettuare ulteriori indagini geo-tecniche e studi maggiormente approfonditi sull’alterazione delle falde acquifere che saranno intercettate in particolare per il tracciato che si sviluppa in galleria sotto l’abitato di San Mariano; richiede di effettuare nuovo studio di progettazione dell’opera infrastrutturale che costituisca variante al Raccordo Perugia- Bettolle direzione Nord, allontanando dall’area urbana l’ingresso al Raccordo Perugia-Bettolle, per esempio verso gli svincoli Mantignana-Magione, con l’eventuale ripristino dell’opera accessoria di rafforzamento della strada Pievaiola; propone di evitare il finanziamento a stralci del Nodo di Perugia in quanto strada di collegamento primario che comporterebbe la deviazione dei flussi di traffico dalla strada di categoria D1 alle arterie provinciali e comunali urbane con un aggravio ulteriore del traffico stesso di attraversamento; richiede di effettuare valutazioni sull’impatto dell’opera sulle zone di particolare interesse archeologico riportate nella Tavola 4 del P.R.G. – parte strutturale.
Particolare attenzione è stata posta sul fatto che “l’opera, a tutt’oggi – fanno sapere dall’Amministrazione comunale - è stata finanziata solo per 80 milioni di euro, tra l’altro da dividere con altri due interventi viari nel Nord Italia, e sulla questione della modifica del tracciato, che spostando lo svincolo con la E45 da Collestrada a Madonna del Piano, delocalizza di fatto l’innesto al nuovo assetto viario di circa 6 Km, inducendo il rischio di trasformare la viabilità di collegamento Madonna del Piano-Polo unico Ospedaliero-Corciano, in strada destinata al traffico locale facendo venir meno l’obiettivo principale del Nodo stesso, vista la mancanza, tra le altre cose, di strumenti tecnologici che consentano di impedire al traffico pesante e di attraversamento di utilizzare l’attuale asse viario che penetra nell’area urbana della città di Perugia”.
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