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CRONOLOGIA ESSENZIALE 12-10-2007 Nella mattinata 4 poliziotti, una poliziotta ed un finanziere dell'unità cinofila con un mandato di perquisizione firmato dal PM Petrazzini, fanno irruzione nel casale di Aldo Bianzino. Al termine della perquisizione, durata diverse ore, trovano solo alcune piante di marijuana e 30 euro in contanti. Aldo si assume subito la responsabilità del tutto (scagionando la compagna Roberta Radici) ciò nonostante entrambi vengono prima condotti al commissariato di Città di Castello, poi alla questura di Perugia ed infine al Carcere di Capanne. Aldo viene portato in isolamento e Roberta nel braccio femminile. Si lasciano soli a casa il figlio Rudra di 14 anni e la mamma di Roberta che ha 91 anni. 13-10-2007 ore 13:00 Aldo ha un colloquio con l'avvocato d'ufficio (Edoardo Maglio) il quale incontra Roberta poco dopo e le comunica che Aldo “è tranquillo, un pò preoccupato per per te (Roberta) ma in condizioni di salute perfette”, come confermato anche nella consueta visita medica e psichiatrica all'arrivo in carcere. L'avvocato è l'ultimo civile ad aver visto vivo Aldo Bianzino. Dalla successiva testimonianza di un detenuto, si viene a sapere che Aldo è stato prelevato dalla sua cella altre due volte fra il pomeriggio e la sera, mentre dai verbali risulta sotto la dicitura “visita”un uscita la cui ragione e l'ora non vengono precisate. 14-10-2007 ore 07:00 Al passaggio del detenuto lavorante Aldo viene visto seduto sul letto superiore con le gambe incrociate, le spalle appoggiate al muro ed indosso solo una maglietta. Questa dichiarazione è in contraddizione con quella della guardia carceraria secondo cui Aldo avrebbe dormito steso tutta la notte. ore 08:10 Al momento della battitura Aldo non risponde e viene poi trasportato fuori dalla sua cella e lasciato a terra in una zona del corridoio vicino all'infermeria, le celle vicine furono precedentemente “isolate” con delle lenzuola. Il personale sanitario di turno (due donne entrambe esili) dichiara di aver fatto quattro iniezioni di adrenalina, attaccato il defibrillatore automatico (che non si è mai attivato forse perché il corpo era già privo di vita?) e di aver praticato per 22 minuti il massaggio cardiaco. ore 08:30 Arriva il 118 che ne dichiara immediatamente il decesso. Dalle foto e dai verbali, il corpo di Aldo risulta sdraiato a terra, gli occhi fissi, un orecchio tumefatto, labbra e mucose già cianotiche (segno che Aldo era già morto da diverso tempo), con indosso solamente una maglietta presumibilmente non sua (i familiari non l'hanno riconosciuta). ore 09:05 Roberta viene chiamata da un vice ispettore capo in borghese che invece di comunicarle la morte del compagno, cerca di ottenere subito una sua dichiarazione per poter sostenere un’ipotesi di morte naturale. Le domanda concitato e insistentemente “aveva problemi cardiaci?”soffriva di svenimenti?” “Non puo' avere ingerito qualche ovulo al momento dell'arresto?” Poi aggiunge “è svenuto in cella, ora lo stanno già portando al Silvestrini, è in coma e l'hanno già intubato, gli faranno una lavanda gastrica, ore 11:00 mi dica possiamo ancora salvarlo...” il direttore del carcere fa visita a roberta in cella e le dice: “Aldo è al ore 12:10 Silvestrini, le faremo sapere quando telefoneranno i medici”. Mentre Roberta viene scarcerata, chiede quando può rivedere Aldo al vice ispettore capo che le risponde seccato: “martedì dopo l'autopsia!” Il PM Petrazzini, già titolare dell'indagine che ha portato all'arresto, apre un'indagine sulla morte e dovrebbe acquisire il materiale necessario per ricostruire il quadro. 16-10-2007 Il medico legale Patumi nomimato da una parte della famiglia, assiste alla prima autopsia condotta dal dott. Lalli, nominato dal PM; successivamente dichiara ai familiari e a tre avvocati di aver trovato sul corpo di Aldo lesioni al fegato, alla milza, al cervello e due costole rotte, aggiungendo che Aldo sarebbe morto a causa di colpi dati con l'intento di uccidere, colpi dati con una tecnica scientifica usata presso alcune corporazioni militari che mirano a distruggere gli organi vitali senza lasciare tracce esterne. 22-10-2007 Il PM Petrazzini apre un'indagine contro ignoti per omicidio volontario e l'affida alla polizia, lo stesso corpo che li ha arrestati. 23-10 2007 Vengono effettuati diversi esami sul corpo, vengono prelevati l'encefalo e il fegato per esami specifici in particolare il cervello viene prelevato per verificare l'ipotesi della presenza di microtraumi da scuotimenti. Questo esame fu affidato a Anna Aprile. 26-10-2007 Sulla base di dichiarazioni rilasciate da persone informate sui fatti, il PM iscrive sul registro degli indagati un agente di polizia penitenziaria per omissione di soccorso ed omesso servizio. 05-11-2007 Primo incidente probatorio. Più testimoni dichiarano di aver sentito Aldo chiedere aiuto durante la notte fra sabato e domenica e che l'unica guardia carceraria non è mai intervenuta a prestare soccorso. Questa versione sembra anche essere confermata dai nastri video che non hanno mai mostrato controlli tra le 3:20 e le 6:57. 10-11-2007 Il comitato “Verità per Aldo” organizza una manifestazione nazionale a cui partecipano migliaia di persone per fare luce e chiedere giustizia su un dramma divenuto tragedia. Il medico legale bolognese Fortuni di parte effettua un'ulteriore autopsia insieme al dott. Patumi cambiando completamente l'esito dell'esame rispetto ai precedenti: non si fa più menzione delle coste rotte né dello spappolamento della milza, il fegato risulta distaccat . Si parla per la prima volta di un aneurisma come causa della morte. 14-01-2008 Secondo incidente probatorio dove i testimoni presenti al primo confermano la loro versione ma spunta un nuovo testimone (detenuto lavorante dell'ufficio immatricolazioni) che accusa i primi di aver ordito una congiura per incastrare la guardia carceraria. 31-01-2008 Secondo la relazione dei medici legali nominati dal PM Aldo è morto a causa di aneurisma cerebrale. 10-01-2008 Il PM chiede l'archiviazione per l'accusa di omicidio volontario. http://veritaperaldo.noblogs.org Condividi