di Nicola Bossi
Il pensiero del Presidente Fini all'ACLI sull'immigrazione si è basato su: basta criminalizzazione, si agli ingressi, voto alle comunale e cittadinanza a chi nasce in Italia. Assessore Stufara sorpreso?
"Il pensiero è più che apprezzabile anche perchè rientra nelle nostre battaglie come Rifondazione e come Regione dell'Umbria. Però sinceramente non riesco a prendere sul serio il Presidente dato che c'è una legge che porta il suo nome che produce clandestinità e discriminazione tra immigrati".
Ieri sera alla festa di Liberazione a Schiavo di Marsciano avete affrontato il tema immigrazione: quali sono le parole chiave per affrontare in fenomeno?
"Lo ripeto da tempo, sono tre: legalità, integrazione e formazione professionale. In questa maniera si dà una dignità al migrante e soprattutto si buttano le basi per un futuro anche lavorativo".
Esiste un'immigrazione che non è positiva per l'Umbria?
"Non è positiva la clandestinità perchè non è controllabile e non è facile aiutare chi vive in questo stato. Ma battere la clandestinità vuol dire cambiare le leggi di questo Governo che provocano insicurezza e zone d'ombra. Servono ingressi controllati e meno repressivi: solo così si batte la disperazione della clandestinità".
Favorevole al voto degli immigrati senza cittadinanza almeno per comuni, province e regione? "E' un loro diritto che gli va dato: rappresentano l'8 per cento della popolazione, pagano le tasse, consentono all'Umbria di avere un Pil più alto e aiutano i nostri anziani. Votare è il diritto minimo per loro".
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