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PERUGIA - Il simbolo di Sinistra Critica non ripercorre minimamente i segni grafici dei comunisti italiani e di rifondazione comunista. Mantiene la dicitura della minoranza un tempo nel Prc, divide in cerchio con colori bianchi e granata, e l'unica cosa che può indurre all'errore o alla maliconia del tempo che fu è certamente la falce e martello (anche questa però ripresa come stile dal passato). Al di la della dicitura Sinistra, le differenze sono tante. Segno che non si vuole giocare sull'equivoco. La Sinistra Critica di Luigino Ciotti vuole essere un'alternativa nei contenuti a La Sinistra-L'Arcobaleno - incosapevole però di essere in ritarno decenni rispetto alla visione Bertinottiana che vuole essere forza di Governo e non di mera testimonianze - per questo all'interno del simbolo ha messo queste diciture: femminista, ecologista e comunista. Su queste tre tematiche si vogliono giocare un po' tutto. La parola ecologista vuole raccogliere qualche voto dai cani sciolti un po' anarchici di certi comitati per l'ambiente, con il femministra cavalcare l'estremismo rosa, comunista perchè ritiene che è l'unico partito ufficialmente a definirsi così nelle schede elettorali. Il sondaggio di Repubblica gli attribuisce uno 0,5 per cento contro l'8,5 de La Sinistra-L'Arcobaleno. In Umbria dove la Sinistra-L'arcobaleno potrebbe toccare quota 17 per cento, potrebbe arrivare a rosicchiare l'1 per cento. L'importante che gli elettori non facciano confusione. Il futuro de la sinistra, comunista, ecologista, ex diessina, post-comunista è con Bertinotti. L'obiettivo non è testimoniare il passato, ma è crescere per diventare forza di governo per cambiare il presente e la legge Biagi. Condividi