Rifondazione Comunista dell'Umbria afferma con forza la ferma contrarietà alla tessera del tifoso voluta dal ministro leghista Maroni.
Riteniamo maldestro e ipocrita il tentativo di vendere la storia della tessera del tifoso come l'ennesimo atto per la sicurezza dei cittadini. Il ministro afferma anzi che chi è contro la tessera è contro la sicurezza, una strategia demagogica e populista a cui ormai il governo Berlusconi ci ha abituato e che cozza anche con l'opinione di autorevoli figure del mondo dello sport italiano.
La tessera del tifoso è in realtà uno strumento che ghettizza, che incide sulla libertà di tante e tanti appassionati sportivi che con la violenza non hanno nulla a che spartire e che oggi il ministro Maroni, coerentemente con la linea del suo partito di appartenenza, vorrebbe semplicemente schedare.
Nella testa del ministro i tifosi sprovvisti di tessera non potrebbero nemmeno seguire la propria squadra in trasferta, una limitazione della libertà intollerabile che a nostro modo di vedere non risolverebbe il problema mentre acuirebbe le tensioni nelle tifoserie a vantaggio dei facinorosi che debbono essere isolati ma con un dialogo più serrato tra curve, società sportive ed istituzioni.
Consideriamo infine fortemente sbagliato introdurre un meccanismo di premialità per le società sportive sulla base dell'adozione della tessera.
Per questo chiediamo da subito che la regione dell'Umbria, di concerto con le associazioni sportive regionali, censuri con fermezza l'iniziativa del ministro e ponga in essere tutti gli atti idonei ad impedire che questo strumento liberticida venga adottato
Stefano Vinti
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