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di Simone Guerra* Non c'è ancora un piano organico del Comune per stabilizzare i precari: si prosegue con i contratti a tre mesi per decine e decine di persone, quasi tutti tecnici specializzati, architetti e geometri, ma anche laureati in scienza della comunicazione o in altre discipline specialistiche, che – è bene sottolinearlo – non sono approdati alle dipendenze di Palazzo Spada per chiamata diretta, ma nella maggior parte dei casi rispondendo ad una selezione pubblica. E' una situazione sulla quale occorre intervenire al più presto, magari proprio a partire dal bilancio di previsione 2008 che l'amministrazione sta predisponendo in questi giorni. D'altronde sul tema della stabilizzazione dei precari che con il loro lavoro contribuiscono spesso in maniera determinante all'efficienza dei servizi resi ai cittadini, il consiglio comunale, su proposta della sinistra, ha approvato, già da un anno, un atto d'indirizzo che impegna la giunta in una strategia ben precisa. In particolare mi preme ricordare che con quell'atto d'indirizzo si proponeva un percorso chiaro e corretto che, utilizzando le opportunità date dalla finanziaria passata, permetteva di andare verso il superamento dell'utilizzo del precariato all'interno dell'ente. Con l'atto di indirizzo si chiedeva, tra l'altro, alla giunta di predisporre una proposta che, basandosi su una definizione delle reali necessità dell'ente, prevedesse lo stanziamento già a partire dal bilancio 2008 delle coperture finanziarie necessarie al percorso di stabilizzazione. Tutto ciò nel rispetto delle norme che regolano le assunzioni nella pubblica amministrazione. Proprio per sollecitare la piena attuazione di quest'atto di indirizzo, ho presentato una nuova interrogazione e propongo che la commissione consiliare avvii un percorso di verifica, peraltro previsto nel dispositivo dell'atto stesso. Tornando al ruolo dei precari che operano all'interno degli uffici comunali, vorrei sottolineare che molti rimarrebbero stupiti dal sapere quanti fondi europei sono stati attivatati dal Comune, ad esempio nel settore urbanistico, proprio grazie al lavoro dei precari che lavorano in quel settore. Per non parlare degli uffici di cittadinanza, dove i precari, spesso donne, sono impegnate a portare un supporto e un aiuto diretto alle famiglie nei territori. Ci sono poi le maestre degli asili nido e delle materne comunale, che hanno svolto un regolare concorso per entrare in graduatoria, ma che ancora sono costrette a lavorare con contratti a termine, nonostante ci siano i posti liberi in pianta organica, che le lasciano senza stipendi per mesi. Tutto ciò a discapito della continuità didattica. Anche per questo Bisogna individuare una strada chiara per risolvere la questione *Capogruppo Sinistra Arcobaleno in consiglio comunale Condividi