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di Daniele Cibruscola PERUGIA - Erano passati 67 giorni dall'ultima vittoria. E il girone di ritorno finora disputato era valso un solo punto ai grifoni di Cuccureddu/Matrecano/Cuccureddu e di Silvestrini/Silvestrini/Di Marzo prima della (oramai davvero insperata) vittoria di ieri. Il “risveglio di Massa” titolavano i giornali in edicola questa mattina. Un gioco di parole davvero azzeccato: a destarsi dal torpore mistico che ottenebrava menti e gambe dei biancorossi sono stati infatti tutti quelli che da quel sonno parevano proprio non volersi più svegliare. Uno su tutti Mazzeo - il cui rendimento, tra i tifosi della Nord, veniva sempre più paragonato a quello dell'ex Ginestra – che al “degli Oliveti” è tornato non solo a giocare una bella gara fatta di corsa e voglia di giocare, ma perfino (cosa che in effetti dovrebbe essere scontata per uno che di mestiere fa la punta...) a segnare. Ma arrivati a questo punto, con una classifica più “corta” verso il basso che verso l'alto, l'euforia del post-vittoria sarebbe presto frenata se non fosse che la squadra, e di questo va dato atto al redivivo Cuccureddu, è tornata ad essere tale. Raparti stretti, mutuo soccorso nei momenti di difficoltà, difesa attenta (nonostante l'ennesimo rigore regalato agli avversari) e un tandem d'attacco che ha finalmente ripreso a girare. Ora c'è solo da sperare che chi sta davanti perda qualche colpo, e magari che chi segue non ne guadagni troppi, ma soprattutto che il Perugia – evitando il rischio di facili quantomai futili euforie - prosegua nel cammino intrapreso ieri in quel di Massa. Condividi