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PERUGIA - Anoressia, bulimia, depressione, un complessivo aumento del disagio femminile viene spesso fatto risalire dalla medicina ufficiale al percorso biologico della donna, così differente da quello dell’uomo. Dal menarca, alla gravidanza, dal parto, attraverso il post-portum, alla menopausa. Momenti delicati che la medicina, tende spesso a considerare come fattori di rischio per la salute delle donne. Ma i fattori di rischio per la salute delle donne, secondo la dottoressa Dalia Scorsipa, ginecologa ed esperta in educazione sessuale dell’ Unità Sanitaria Locale 2 dell’Umbria, non sarebbero tanto di natura fisiologica quanto “ambientale”. Per capire dove si annidano i rischi, occorrerebbe sempre indagare se la donna subisce stress di tipo psicologico e fisico dovuti alle sue condizioni di vita. Discriminazioni sul lavoro, violenze e maltrattamenti in famiglia, carico di responsabilità eccessive verso i figli e la famiglia, limitazioni della libertà personale incidono sulla salute delle donne più di ogni altra cosa. Questa indagine sull’ambiente in cui la donna si muove, sottolinea la dottoressa, ha un ruolo centrale per la prevenzione dei rischi di malattia. Cosa dovrebbe fare il Consultorio per aiutare le donne a mantenersi in salute? Occorrerebbe, innanzitutto un’azione culturale, sfatare pregiudizi, fornire una preparazione basilare di cui spesso famiglia e scuola non si fanno carico. La donna dovrebbe, inoltre, avere la possibilità, frequentando un consultorio di prendere consapevolezza dei fattori di rischio e accedere ad una rete di informazioni e di servizi utili alla tutela della propria salute. E sulla base di queste considerazioni la dottoressa va lanciando, da tempo, un appello, al quale si uniscono molte sue colleghe tra cui anche la dottoressa Marina Toschi, Consigliera di Parità della Regione Umbria, ridare al consultorio il ruolo centrale che aveva un tempo. Originariamente, infatti, si facevano i vaccini ai bambini, c’erano psicologhe, sociologhe, figure di supporto pronte ad accogliere le donne e a fornire quel sostegno, che a volte non è possibile ricevere altrove se non pagando profumatamente. E quanto è urgente poter fornire accoglienza in Consultorio anche alle donne che subiscono violenze in famiglia? Le statiche parlano da sole e hanno già fornito una risposta. Condividi