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SPOLETO – Con una interrogazione rivolta al presidente della Provincia di Perugia i consiglieri provinciali del Pd Massimiliano Capitani e Laura Zampa chiedono di conoscere i provvedimenti che l’Amministrazione provinciale intende attivare per risolvere definitivamente la questione ed assicurare la continuità dei servizi di trasporto pubblico locale della linea 1 Spoleto-Norcia, della linea 8 Bastardo-Montefalco-Spoleto e della Linea 21 Spoleto-Terni. “La S.S.I.T. Gestione S.p.a. è una società a capitale interamente pubblico – è spiegato nel documento - che riveste un'importanza fondamentale sul territorio dell'Area Vasta, non solo per l'efficienza e l'efficacia che è chiamata a garantire in ordine ai servizi della mobilità, ma anche da un punto di vista socio-economico ed occupazionale. L'azienda in questione – fanno notare Capitani e Zampa - agisce nell'ambito delle politiche, in una politica di pubblico servizio e pertanto il suo obiettivo prioritario non può che essere il mantenimento dei servizi utili e necessari sia per i cittadini che per lo sviluppo dei territori, a prescindere dal risultato economico”. Nell’interrogazione si fa riferimento alla scadenza del 31/12/2009 dell'autorizzazione alla prosecuzione delle corse in oggetto e all'allarme che l'eventuale soppressione delle linee sta suscitando nell'opinione pubblica e nei lavoratori che usufruiscono dei servizi. “La città di Spoleto – scrivono i due consiglieri - è stata già fortemente penalizzata sul fronte dei trasporti pubblici con la soppressione da parte di Trenitalia di alcune linee, elemento che ha determinato difficoltà per il pendolarismo legato al settore impiegatizio-commerciale, nonché ripercussioni per il turismo cittadino e per i collegamenti con la Capitale. Il peso di un'eventuale soppressione delle linee in oggetto ed in particolare della Linea 21, che principalmente è al servizio dei pendolari per le Acciaierie di Terni, andrebbe a ricadere su categorie di lavoratori già particolarmente colpite dalla crisi economico-finanziaria in atto”. Quindi Capitani a Zampa richiamano i provvedimenti fin qui presi in merito all’argomento, quali la nota del Servizio Mobilità e Trasporti della Provincia di Perugia del 31/01/2006, con la quale si autorizzava l'azienda S.S.I.T Gestione S.p.a. al ripristino, per il periodo 01/02/2006 al 31/12/2006 delle corse in oggetto, tra le quali la LINEA 21 SPOLETO-TERNI che prevedeva il servizio giornaliero limitato al tratto Spoleto-Temi con aggiunta della coppia di corse in orario serale; la nota del Servizio Mobilità e Trasporti della Provincia di Perugia del 15/01/2007 con la quale si autorizzava l'azienda S.S.I.T Gestione S.p.a. a proseguire per il periodo Gennaio-Febbraio 2007 il servizio di trasporto delle corse in oggetto tra le quali la LINEA 21 SPOLETO-TERNI; la nota della S.S.I.T. del 19/02/2007 nella quale si è convenuta la ripartizione dei costi annui delle corse in oggetto proporzionalmente tra Regione Umbria (53.8%), Provincia di Perugia (38.5%), Comune di Spoleto (7.7%) e si è stabilito che per gli anni 2008-2009 i maggiori costi per la Linea 21 SPOLETO-TERNI sarebbero stati imputati al bilancio dell'Azienda S.S.I.T. Gestione S.p.a.; la nota del Servizio Mobilità e Trasporti della Provincia di Perugia del 28/02/2007 con la quale si autorizzava l'azienda S.S.I.T Gestione S.p.a. a proseguire per tre anni (2007-2008-2009), con verifica annuale, il servizio di trasporto delle corse in oggetto tra le quali la LINEA 21 SPOLETO-TERNI, con gli obblighi finanziari stabiliti nella D.G.P. n° 74 del 19/02/2007. “La Provincia di Perugia – si fa infine notare - è socia al 50% con il Comune di Spoleto della S.S.I.T. Gestione S.p.a. e, dalle precedenti note, si evince un suo impegno costante al sostegno del mantenimento dei servizi fino al 31/12/2009”. Capitani e Zampa ritengono pertanto che la Provincia di Perugia dovrebbe avere un ruolo attivo per la convocazione di un tavolo di lavoro con gli enti coinvolti al fine di assicurare la continuità dei servizi in oggetto, stabilizzando gli impegni finanziari di ciascun soggetto istituzionale. Condividi