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di Nicola Bossi Pagare per lavorare. Per mantenere un posto di lavoro lontano da casa oltre 800 chilometri. Persino questo sangue, oltre il pizzo chiesto ai locali umbri e la droga smerciata sul mercato locale, succhiava la cosca umbra-calabra. Un intermediario faceva venire su in Umbria dei lavoratori calabresi o clandestini senza permesso di soggiorno. Li destinava ad aziende edili satellite della cosca. Per mantere il posto di lavoro a gruppi da 5 massimo 10 pesone versavano al loro caporale qualcosa come 700 euro al mese. Soldi rigorosamente a nero. Come spesso gli stipendi che prendevano dai lavoratori. C'è un passaggio che fa venire i brividi e che abilmente gli inquirenti hanno individuato: le società controllate dalla cosca umbra-calabra che venivano acquistate tramite estorsione o acquisto a ribasso - con i proventi della droga - risultavano vincenti sul mercato degli appalti pubblici e privati perchè mantenevano prezzi ultra competitivi grazie all'uso dei materiali scadenti e di manodopera rigorosamente a nero e malpagata. La cosca succhiava dunque il sangue agli operai e ha messo a rischio la popolazione con i suoi manufatti di scarsa qualità e senza le dovute risorse la sicurezza. Condividi