ferrero.jpg
di Fabrizio Cerella La presentazione del libro “Fa più rumore l’albero che cade che la foresta che cresce” è stata l’occasione per fare il punto sulla questione immigrazione, in Italia e in Umbria, con il suo autore, il ministro Paolo Ferrero, con l’assessore regionale Damiano Stufara e con Monsignor Riccardo Fontana. Ferrero ha sottolineato che questo libro “è rivolto agli italiani per spiegare una situazione che desta forte preoccupazione”. Ci misuriamo infatti con un fenomeno strutturale e in crescita, quello dei flussi migratori verso il nostro paese, perché è lo stesso sistema economico che necessiterà sempre più di manodopera, a fronte del calo della popolazione italiana e del fatto che i connazionali spesso molte tipologie di lavoro non le vogliono fare. Un processo inarrestabile che però viene affrontato nei peggiori dei modi. Dal punto di vista legislativo, con una normativa, la Bossi-Fini, “che produce – continua Ferrero – clandestinità, alimenta il lavoro nero e sommerso, e quindi l’evasione fiscale, e getta molti immigrati nelle mani della criminalità”. Ma anche dal punto di vista sociale e mediatico, con i mezzi di comunicazione “per i quali gli immigrati esistono solo quando delinquono, mentre la normalità della loro vita non esiste”. In più agisce una vera “industria della paura”, per cui disagio sociale e preoccupazioni per la precarietà del futuro, si affrontano scaricando angosce e paure su un capro espiatorio che è l’anello debole della catena sociale, l’immigrato. Così assistiamo ad una “sorta di schizofrenia: l’immigrato concreto, che si conosce, è una brava persona, mentre l’immigrato nell’immaginario collettivo è visto con paura e preoccupazione”. Con le riflessioni del suo libero Ferrero vuole mostrare ad un popolo che fino a trent’anni fa aveva in ogni famiglia un emigrante come le politiche di inclusione sociale e di accoglienza siano gli unici strumenti per affrontare un processo che è strutturale ed inevitabile, pena una deriva xenofoba e razzista che alimenterà una spirale di insicurezza e conflitti tra poveri. L'assessore Stufara ha poi annunciato che nel 2008 l'Umbria andrà verso un aggiornamento della legge 18 del 1990 sull'immigrazione, per aumentare le occasioni di accoglienza e inclusione sociale. Gli assi centrali del nuovo intervento normativo saranno tre: evitare la formazione di ghetti nelle città e nei territori, garantendo il diritto alla casa; aumentare le opportunità di insegnamento della lingua italiana; diffondere la conoscenza della nostra carta costituzionale. Condividi