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ROMA - E' una “impudenza” quella della Comunità Incontro, che “si riunisce al centro di Roma per festeggiare '45 anni' di attività”: è quanto sostiene Marco Salvia,scrittore e giornalista, autore di un romanzo in cui racconta la sua esperienza in alcune comunità per tossicodipendenti, tra le quali appunto quella di don Gelmini. Salvia, che è stato anche ascoltato come persona informata dei fatti dagli inquirenti di Terni che si occupano dell'inchiesta sui presunti abusi sessuali compiuti da don Gelmini nella comunità di Amelia, definisce tra l'altro “falso” il dato dei 45 anni festeggiati oggi a Roma. "La comunità - afferma – “E’ nata molto moltodopo il 1963, periodo in cui Gelmini aveva ben altri problemi per le numerose denunce ricevute che lo porteranno poi in carcere ripetutamente e a Rebibbia dal 1969 al 1971, condannato a quattro anni di reclusione poi ridotti a due. Essendo poi nel '71 Gelmini stato interdetto per legge dai pubblici uffici per dieci anni in esito alla medesima condanna per bancarotta fraudolenta, non si riesce oggi a capire cosa abbia diretto nel 1963, tra un'entrata e un'uscita di galera”. Tra l'altro, sottolinea Salvia, Gelmini “E’ oggi in Bolivia dopo il Costarica dai suoi 'ragazzi', mentre invece le sue vittime attendono ancora il legittimo rinvio a giudizio basato su ben nove testimonianze dirette e i cui tempi legali sono divenuti biblici”. Condividi