carabinieri.jpg
I carabinieri stanno eseguendo in diverse regioni italiane, in particolare in Umbria e Calabria, oltre 50 ordinanze di custodia cautelare per associazione mafiosa finalizzata al traffico di stupefacenti, alle estorsioni e ad altri reati. Le ordinanze sono state emesse su richiesta della Procura distrettuale Antimafia di Perugia. Al centro delle indagini condotte dal Ros, un sodalizio di tipo mafioso collegato al clan camorristico dei Casalesi e alla cosca della 'ndrangheta dei Morabito-Palamara-Bruzzaniti, di cui e' stata documentata anche la diffusa infiltrazione nel settore economico-imprenditoriale, in particolare nell'edilizia e nel mercato immobiliare. Gli inquirenti, nel corso dell'operazione denominata 'Naos', hanno accertato in particolare gli interessi illeciti dell'organizzazione criminale in appalti inerenti centrali idroelettriche ed infrastrutture turistiche calabresi, agevolati dalla collusione con esponenti delle amministrazioni pubbliche comunali e regionali. Metodologie ritenute tipicamente mafiose, nell'ambito del traffico degli stupefacenti, del reimpiego di capitali in attivita' edilizie, del traffico di autovetture rubate o ''clonate'', del riciclaggio di assegni falsificati sono state evidenziate dagli inquirenti nell'ambito dell'operazione Naos eseguita dai carabinieri del Ros coordinati dalla procura di Perugia. Sono 57 le misure cautelari che vengono eseguite tra Umbria, Calabria, Campania, Lazio, Emilia Romagna, Lombardia e Trentino-Alto Adige. Venivano reimpiegati nella costituzione di diverse societa' impegnate nell'edilizia, impostesi nel comparto produttivo in virtu' dei prezzi concorrenziali offerti ai committenti, i proventi dell'attivita' illecita delle presunte organizzazioni criminali al centro dell'indagine Naos dei carabinieri del Ros coordinati dalla Dda di Perugia. Secondo gli inquirenti, tale egemonia era favorita non solo dall'origine dei finanziamenti, ma anche dalla scarsa qualita' dei materiali impiegati, nonche' dalla sistematica violazione delle normative sulla sicurezza del lavoro e la previdenza della manodopera, composta in buona parte da extracomunitari clandestini. Attraverso tali societa', secondo l'accusa il sodalizio era inoltre interessato all'acquisto di lotti di terreno in Sardegna per la realizzazione di strutture turistiche e residenziali. L'assessore al Turismo della Regione Calabria, Pasquale Tripodi e' stato arrestato in relazione all'approvazione del progetto per la centrale idroelettrica della Vallata dello Stilaro. E' quanto emerge da un comunicato stampa della procura di Perugia. Al centro dell'indagine del Ros che ha riguardato l'amministratore anche il relativo finanziamento da parte della Regione. Condividi