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ROMA - Per ora è soltanto una “sospensione tecnica” destinata ad essere superata dal “Piano casa” avviato dal Governo Prodi proprio al fotofinish del proprio mandato. Un provvedimento che consente a tante famiglie di evitare di finire in mezzo alla strada e dover sopportare i disagi che tale situazione di precarietà comporta. Proprio qualche giorno fa, difatti, il Consiglio dei Ministri ha de3ciso di concedere questa ulteriore proroga in attesa che il progetto governativo decolli. Fra pochi mesi, Regioni e Comuni, in virtù del provvedimento adottato dall’esecutivo guidato da Prodi, potranno contare sulla disponibilità di quasi 12mila alloggi da destinare alle famiglie in difficoltà, in maniera tale da intervenire sul disagio atavico che affligge il Paese da tantissimi anni, ma che si è maggiormente acuito durante i cinque anni del governo di centrodestra che, riducendo gradatamente la concessione di fondi da destinare all’edilizia residenziale pubblica, fino ad arrivare alla totale chiusura della “borsa” a suo favore, demandò, nella pratica, la sopravvivenza della gestione delle “case popolari” interamente alla capacità economica e alla sensibilità delle Regioni. Così tanti alloggi da poter immettere nel “mercato” in tempi assolutamente brevi, sei mesi al massimo, saranno il frutto di recuperi di immobili degradati ed abbandonati, prevalentemente di proprietà pubblica. Nella nostra regione, per esempio, saranno circa 200 gli alloggi che, secondo quanto assicurato dal presidente dell’Ater, Furio Benigni, entro il primo semestre dell’anno, saranno assegnati ad altrettante famiglie fra quante ne avranno diritto. “Cerro che se i 550milioni stanziati per affrontare le necessità del nostro “Piano casa”, fondi notoriamente provenienti dalla disponibilità del primo “tesoretto”, frutto degli interventi sul recupero dell’evasione fiscale voluti da Visco, fossero arrivati a giugno, anziché ad ottobre, oggi non avremmo neanche avuto bisogno di quest’ultimo atto a favore di quanti sono sottoposti a condizioni di sfratto in quanto avremmo superato questa emergenza già da tempo”, tiene a precisare il ministro della solidarietà sociale Paolo Ferrero che si è impegnato fortemente nell’assunzione del provvedimento. Sull’argomento è intervenuto anche il capo di gabinetto dello stesso ministro che ha fatto notare “come questa sia la prima volta nella storia repubblicana che è stato varato un provvedimento di proroga degli sfratti tramite un intervento concreto con i soldi già nel cassetto”. Una voce discordante viene da una nota diramata da “Federproprietà” che si domanda “come un governo in carica esclusivamente per assolvere al solo disbrigo degli affari correnti e quindi senza adeguato titolo, possa approvare un decreto-legge su una materia così tanto importante anche sotto l’aspetto economico-finanziario che comporta a carico della casse dello Stato”. Condividi