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di Daniele Cibruscola Conferenza stampa congiunta oggi, nella Sala Partecipazione di Palazzo Cesaroni, dei gruppi consiliari regionali dell'Unione (PD e Sinistra Arcobaleno) per presentare la mozione avente ad oggetto il nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti. A relazionare sono stati i capigruppo di Rifondazione Comunista, Vinti, dei Verdi, Dottorini, del Partito Democratico, Rossi, e dei Comunisti Italiani, Carpinelli. “Una mozione molto avanzata – ha affermato deciso il Verde Dottorini – che dimostra un approccio decisamente innovativo sul trattamento e lo smaltimento dei rifiuti nella nostra regione. Raccolta differenziata come centro del processo. Responsabilità, sicurezza ed economicità come principi ispiratori del futuro operato della nostra coalizione”. Nel concreto, ciò che la mozione propone è ciò che La Sinistra L'Arcobaleno va dicendo da tempo: riduzione della quantità dei rifiuti complessivamente prodotti; incremento dei livelli di raccolta differenziata (mediante anche il ricorso al servizio di raccolta domiciliare); incentivi a premiare i cittadini “virtuosi”; riciclo e riuso del materiale differenziato; chiusura del ciclo dei rifiuti “senza pregiudizi o preconcetti” di sorta - leggi ad esempio le precedenti posizioni del PD che sembrava procedere al grido di ”inceneritore a tutti i costi” - che prenda in considerazione ogni ipotesi possibile e realizzabile per una soluzione che al contempo risulti ecologica, economica e che magari produca anche posti di lavoro. Emblematico l'intervento del segretario regionale del Prc: “La riduzione della produzione di rifiuti è decisamente il primo obiettivo da perseguire – ha esordito Vinti – e immaginare una diminuzione di quasi il 30% è un traguardo decisamente abbordabile se pensiamo a ciò che è già stato fatto in altre regioni come il Trentino Alto Adige. (...) Abbiamo poi concretamente ragionato sull'opportunità di costruire, in alternativa ad un unico polo centralizzato, più impianti razionalmente distribuiti sul territorio. Impianti che sarebbero gestiti dalle singole comunità territoriali e che non dovrebbero necessariamente utilizzare tutti la medesima tecnologia”. Se i propositi della Sinistra L'Arcobaleno e del PD verranno applicati, e se le previsioni del segretario di Rifondazione venissero nel tempo confermate, l'idea del grande inceneritore “mangia tutto” sarebbe definitivamente (e fortunatamente) accantonata. Risultato? La proiezione dell'Umbria, sul tema rifiuti, tra le regioni italiane più all'avanguardia del Paese e, senza peccare di eccessiva presunzione, dell'intero continente. Condividi