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PERUGIA - Le tematiche legate al mondo dell’infanzia assumono importanza fondamentale per la politica regionale che, con il nuovo Piano triennale del sistema integrato dei servizi socio educativi, vorrà dare risposte sempre adeguate ai bisogni dei bambini e delle famiglie. E’ quanto è emerso stamani a Perugia nel corso di una conferenza stampa organizzata dall’assessorato regionale all’istruzione e alla formazione per illustrare lo stato di attuazione in Umbria delle politiche per la prima infanzia, anche in previsione della prossima approvazione da parte della Giunta regionale del nuovo Piano triennale all’ordine del giorno della prossima seduta dell’esecutivo. Attualmente, il sistema umbro pubblico e privato dei servizi copre il 26 per cento dei bambini da 0 a 3 anni contro l’11,8 per cento del 2004, in particolare a ciò contribuiscono il sistema pubblico per il 13,2 per cento e quello privato per il 12,6 per cento. Un risultato di fondamentale importanza che avvicina sempre di più la regione all’obiettivo di Lisbona del 33 per cento. Grazie al regime introdotto dalla legge “30/2005” in Umbria si contano 231 servizi (di cui 144 sono asili nido), 101 sono servizi pubblici e 130 privati. I posti disponibili in tutta la regione sono 5 mila 869, mentre i servizi privati vantano 2 mila 817 posti, il servizio pubblico erogato dai Comuni prevede oltre i 3 mila posti. Possiamo quindi affermare – è stato detto durante la conferenza stampa - che in linea di massima vi è stato uno sviluppo uniforme tra strutture socio-educative pubbliche e private. Un “sistema” che, indipendentemente dalla natura del gestore, va a beneficio di un buon numero di famiglie e che colloca l’Umbria in una posizione di grande rilievo nel panorama nazionale. La nuova sfida sarà, non solo l’ampliamento e quindi una ancora più ampia copertura, ma soprattutto sarà la qualificazione del sistema e l’accreditamento dei servizi. Tra i dieci progetti caratterizzanti, ovvero quelle linee di azione su cui orientare, concentrare e organizzare attività e risorse regionali, nel Documento annuale di programmazione (Dap) è stato individuato il “Progetto infanzia: una regione per le bambine e i bambini” attraverso il quale si mettono in rete e si dà coerenza a tutte le politiche regionali che intersecano i servizi per la prima infanzia con quelli per le bambine ed i bambini, le politiche per le famiglie e le politiche attive del lavoro e per lo sviluppo economico. Grande impegno per il futuro: gli ultimi tre anni di lavoro per la nostra regione hanno rappresentato un forte banco di prova – è stato evidenziato durante l’incontro - Con la legge regionale 30 infatti sono state raccolte e portate a sintesi le esperienze che negli anni avevano caratterizzato la storia umbra dei servizi. E’ stato, inoltre, introdotto un sistema di regole valido per tutti gli operatori, pubblici e privati che però non aveva lo scopo di “imbrigliare” il sistema, ma si poneva la finalità essenziale di mettere pubblico e privato sullo stesso piano per ciò che riguarda la gestione dei servizi e la qualità minimale da assicurare alle famiglie ed ai bambini umbri. Il Piano triennale dei servizi 2008-2010 in fase di approvazione rappresenta un importante atto di programmazione regionale che si pone un duplice obiettivo: da un lato l’educazione armonica ed integrale delle bambine e dei bambini, dall’altro il rispetto e la valorizzazione del ruolo educativo delle famiglie, nonché la promozione della conciliazione tra esigenze familiari, educative, di cura, lavorative e di pari opportunità. Tra gli obiettivi per il triennio 2008/2010 c’è lo sviluppo su tutto il territorio regionale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia attraverso il loro potenziamento ed ampliamento. Ciò sarà possibile anche dando attuazione all’intesa con Governo per l’adozione del Piano regionale straordinario per gli asili nido che porterà all’Umbria, tra il 2007 e il 2009, circa 3 milioni 653 mila euro destinati all’ampliamento dei posti negli asilo nido sia pubblici che privati al fine di soddisfare le esigenze delle famiglie e porterà, di conseguenza, nuovi posti di lavoro nel settore. A proposito di occupazione è previsto a breve l’avvio di una prima fase di formazione regionale destinata agli operatori del settore pubblico e privato con la regia dei Comuni capofila, ma durante l’anno verrà realizzata la formazione prevista dalla legge destinata alla riqualificazione degli operatori sprovvisti del titolo. Tra gli altri obiettivi c’è la qualificazione dei servizi pubblici e privati destinati alla prima infanzia, attraverso un percorso graduale di accompagnamento all’accreditamento. ”L’accreditamento sarà, infatti, il successivo passo della Regione – è stato precisato - La procedura prevede l’adesione volontaria e saranno richiesti requisiti di qualità ulteriori. Condividi