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PERUGIA - Anche Roberto Carpinelli, presidente del gruppo regionale del Pdci, si unisce al cordoglio dei familiari dei quattro lavoratori morti a seguito dello scoppio che ha distrutto la fabbrica-deposito di fuochi artificiali di Castiglione in Teverina ed esprime loro la sua solidarietà. “Ancora una volta siamo a piangere morti, ancora una volta siamo a parlare della gravissima piaga degli incidenti sul luogo di lavoro, che purtroppo la nostra regione conosce bene”, osserva Carpinelli che torna a ripetere quanto aveva già sostenuto in altre occasioni ugualmente tristi, ovvero che “le morti ‘bianche’ non sono un caso, ma il risultato di un sistema fallato, sorretto da leggi che sfruttano e mercificano il lavoro e il lavoratore”. Per il presidente del gruppo regionale del Comunisti Italiani tanto è stato fatto, ma tanto rimane ancora da fare per combattere questo fenomeno ed anche se il Testo Unico sulla sicurezza e prevenzione sui luoghi di lavoro è stato un atto importante in questo senso, “ora è indispensabile rendere subito operativi i suoi decreti attuativi, altrimenti lo sforzo fatto dal governo sarà inutile”. “In Umbria – ricorda infine Carpinelli - stiamo discutendo un disegno di legge per l’istituzione di un fondo regionale per i parenti delle vittime sul lavoro. Un atto dovuto, perché la responsabilità dei tanti, troppi morti, deve essere assunta da tutti, imprese, istituzioni, nella consapevolezza che la battaglia per la sicurezza sul lavoro è anzitutto una battaglia di civiltà, poiché non si può dire civile quel paese nel quale si va a lavorare non sapendo se si potrà tornare a casa”. Condividi