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ROMA - La normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro va portata avanti e completata, nonostante la crisi politica. Sono d'accordo nel sostenere questa necessità il ministro del Lavoro Cesare Damiano e il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero che, dopo l'ultimo grave incidente in un deposito di fuochi d'artificio nel viterbese, costato la vita a quattro persone per un'esplosione, insistono nel chiedere un risultato in tempi brevi. Per domani, ha fatto sapere Damiano, “ho confermato la convocazione del tavolo con le parti sociali e con le regioni” sul testo unico sulla sicurezza, attualmente in delega in alcune parti. Tavolo che, ha aggiunto il responsabile del Lavoro, “sta definendo nel dettaglio l'articolazione della nuova legge e che non ha interrotto la sua attività nonostante la crisi”. Dopo “l'ennesima tragedia di questa mattina”, il ministro Ferrero si è rivolto a Governo e Parlamento per un “elementare atto di responsabilita' politica”. In particolare il ministro della Solidarietà sociale si è appellato al premier dimissionario Romano Prodi perché emani subito l'ultimo decreto legislativo. “Al completamento della nuova legge sulla sicurezza nei luoghi di lavoro - ha affermato - manca un ultimo atto e cioè un decreto legislativo del Governo, che deve poi essere approvato dalle competenti commissioni parlamentari”. Si tratta di un atto che, ha proseguito, “in presenza di un largo accordo politico, può essere fatto anche a Camere formalmente sciolte”. E' “necessario che il Governo - e per questo mi appello a Prodi - ha proseguito Ferrero - provveda in tal senso, per proseguire, al di là della crisi politica, la lotta contro l'insicurezza dei luoghi di lavoro”. Una necessità che è stata condivisa anche dal segretario del Pd, Walter Veltroni. Condividi