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ASSISI - Cinque edifici saranno costruiti in un campo ancora vergine: 4.355 metri cubi di cemento in una zona di pianura a ridosso del centro storico di Assisi, in pieno "cono panoramico", quello dove il vecchio piano regolatore dell'urbanista Astengo, in vigore fino a qualche anno fa, vietava anche la costruzione di una capanna. Le prime indiscrezioni avanzate dal Movimento La Mongolfiera erano di circa un mese fa. Ieri, lunedì 4 febbraio, il consiglio comunale di Assisi , città governata dal centro-destra, ha approvato in via definitiva il progetto con il voto contrario delle opposizioni , meno l'UDC che si è astenuta. Durissima la reazione della Mongolfiera che sostiene tra l'altro che "uno dei progettisti di questo obbrobrio ambientale è l'attuale assessore al bilancio Moreno Massucci". "Il gioco è quello solito - sostiene il movimento assisano - si compra un'area agricola al prezzo di un'area agricola che poi, come d'incanto, si trasforma in edificabile. E' come piantare dei soldi per far crescere l'albero delle monete d'oro. In questo caso l'aumento del valore commerciale del terreno supera i 500.000 euro!". Le amministrazioni Ricci e Bartolini hanno consentito in questi ultimi anni una cementificazione selvaggia, novelli Unni dell'urbanistica, e non a favore di privati cittadini che vogliono costruire una casa con giardino, ma della solita speculazione in mano a pochi eletti. Nel solo anno solare 2007 sono stati approvati piani attuativi per complessivi 200.000 metri cubi di nuove costruzioni, senza considerare i numerosissimi piani di recupero sul già costruito, che molto spesso consentono l'ampliamento dei volumi già esistenti". "Ci accorgiamo - continua La Mongolfiera - che in questi anni si sta svendendo il nostro ‘tesoro’ rappresentato da un territorio unico, su cui viviamo e che produce reddito per tutta la collettività. Come dimostrano i flussi turistici di questi ultimi anni, in Umbria, per non parlare delle altre regioni, è in forte crescita un turismo sempre più attento alla qualità del paesaggio e alla vivibilità dei centri che va a visitare, orientato verso territori non ancora compromessi". "Ad Assisi si continua a costruire - conclude il comunicato della Mongolfiera - per favorire la speculazione, senza considerare i numerosi problemi che sorgeranno inoltre sia sotto l'aspetto della sicurezza, sia della qualità della vita e per la difficoltà di gestione dei servizi". Condividi