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ROMA - Non un libro sull'arte, piuttosto il racconto dell'avventura esistenziale, la ricostruzione della cultura, le amicizie, gli affetti di un grande artista. Esce per Electa Mondadori 'Burri una vita', la prima biografia del maestro di Citta' di Castello. Firmata da Piero Palumbo, e' il frutto di una ricerca durata quasi due anni, alla quale ha collaborato l'Archivio Biblioteca della Quadriennale di Roma. Oltre duecento pagine ripercorrono la vita avventurosa di quello che, insieme a Lucio Fontana, e' considerato il maggiore maestro italiano del secondo Novecento, dagli scenari africani di due guerre, al ''cielo rosso'' del Texas, poi nella Roma polemica ed effervescente del dopoguerra, a Los Angeles, oltre che nella sua amatissima Umbria. Fino all'ultimo periodo del 'buon retiro' sulla Costa Azzurra. Arricchito dai ricordi di tre amici del maestro, Giovanni Caradente, Lorenza Trucchi, Gino Agnese, il libro raccoglie anche un centinaio d'immagini, molte delle quali inedite, con scatti d'autore firmati tra gli altri da Amendola, Loy, Mulas, fotografi che hanno frequentato l'artista in periodi diversi della sua vita. Un' opera che avvia anche la correzione di un'anomalia, visto che l'Italia, sottolinea in una nota la Fondazione Quadriennale di Roma, 'e' l'unico paese, contrariamente a quanto avviene negli Usa ma anche in Francia Germania e Spagna ''che, per quel che riguarda l'arte, ha finora trascurato il genere biografico''. Ultimamente, ricordano dalla Quadriennale, e' uscita tra le altre, una biografia di De Kooning (che fu in cordialita' con Burri durante il suo soggiorno romano) firmata da Mark Stevens e Annalyn Swan. E altrettanto recenti sono opere biografiche dedicate a Basquiat e ad Haring. Ne' sono rimasti senza racconto le vite di personaggi che ebbero ruoli decisivi nella determinazione delle scelte cui approdo' il contemporaneo, da Peggy Guggenheim a Leo Castelli. Condividi