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Evapora la priorità dell'inceneritore sulla strategia della Giunta regionale per il Piano rifiuti.Questa mattina i Presidenti dei Gruppi dell’Unione (PD, PRC, SDI, PdCI, Verdi Civici) in Consiglio regionale hanno incontrato la Presidente Lorenzetti e l’Assessore Bottini per una prima valutazione in merito al percorso e alle line d’indirizzo del prossimo Piano regionale dei rifiuti. L’incontro è stato aperto dalla presentazione di un report sui dati e il quadro di riferimento che hanno molto contribuito allo sviluppo della discussione politica susseguente. Si è unanimemente convenuto che entro l’estate prossima il Consiglio regionale dovrà essere investito della discussione suddetta. Per tali ragioni i rappresentanti della Giunta regionale si sono impegnati affinché il Consiglio regionale, entro la primavera, possa discutere le linee d’indirizzo strategico da cui scaturirà il prossimo Piano. Per quanto attiene alla discussione di merito si è partiti dalla produzione dei rifiuti, che negli ultimi anni ha avuto un costante aumento; infatti dalla prima rilevazione dell’anno 1996, con una produzione stimata di 372.000 t., si è raggiunta nel 2006 una produzione dei rifiuti di 552.000 t. A tal fine si ritiene che la sua diminuzione, agendo su diverse leve, attuando anche politiche di concerto con il mondo produttivo e con la grande distribuzione al fine di raggiungere un’evidente inversione di tendenza, rappresenti un punto prioritario. Si è quindi analizzato l’andamento della Raccolta differenziata attuata in Umbria negli ultimi 10 anni, che è passata da valori intorno al 12% del 2001, all’attuale circa 30%. Per ottenere questo primo balzo la Regione e le Amministrazioni comunali in questi ultimi 5 anni hanno impegnato importanti iniziative e risorse, ma se si vogliono raggiungere obiettivi ambiziosi, che oramai la normativa nazionale ed europea ci impone, quale può essere una raccolta differenziata media regionale intorno al 60%, occorre intraprendere altre azioni fortemente innovative rispetto a quelle attuali finalizzate a rendere omogeneo e credibile tale dato. Pur demandando al livello attuativo la definizione nel dettaglio delle forme organizzative più idonee, si è ritenuto che, sulla base delle caratteristiche territoriali e delle dinamiche di produzione dei rifiuti, il Piano individuerà le aree del territorio regionale in cui prevedere lo sviluppo di due diversi schemi di servizi: servizi di raccolta differenziata domiciliari; servizi di raccolta differenziata stradali. La discussione ha inoltre ribadito come la leva tariffaria, che comunque non dovrà portare ad aumenti, dovrà in modo netto saper premiare i cittadini virtuosi e che rappresenti un rilevante strumento a disposizione per il perseguimento di una sempre maggior sostenibilità della gestione dei rifiuti, grazie ai benefici che attraverso di essa possono essere ricercati innanzitutto in termini di contenimento dei rifiuti prodotti, incremento dei rifiuti differenziati e conseguente contenimento dei rifiuti a smaltimento. Così come non secondario appare, in questo quadro, una seria politica atta a mettere in essere misure di riclico e di riuso che non posso che avere un effetto potenziante su quanto detto sopra. La chiusura del ciclo dei rifiuti, infine, dovrà prevedere, in ossequio ai principi ed ai vincoli normativi, la definizione di un sistema impiantistico di trattamento e smaltimento commisurato alla quantità di rifiuti rimanenti attraverso impianti vocati, con l’obiettivo del progressivo superamento del sistema di conferimento in discarica con il ciclo integrato, attraverso investimenti sull’utilizzo delle migliori e più innovative tecnologie sperimentate in Italia e in Europa per raggiungere un alto e qualificato livello di qualità e sostenibilità ambientale, economica e sociale in Umbria. Condividi