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TERNI - Tra i documenti che il Sindaco Paolo Raffaelli ha messo lunedì scorso a disposizione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio comunale circa lo stato dell’ambiente in città e l’impatto dell’inceneritore ASM c’è una importante relazione dell’ARPA Umbria sul “Monitoraggio ambientale sugli impianti di incenerimento di Terni”, datato ottobre 2006, che monitorizza accuratamente la dispersione in aria degli inquinanti ed in modo particolarissimo si interessa delle diossine e dei furani dei tre impianti di termovalorizzazione di Maratta. Un documento importante, perché risale allo stesso periodo di avvio dell’inchiesta che riguarda attualmente l’inceneritore dell’ASM e le indagini compiute dall’ARPA dimostravano che le polveri sedimentate al suolo in prossimità dell’inceneritore ASM erano paragonabili a quelle di via Federico Cesi, cioè che si era in presenza di un basso indice di polverosità, mentre la radioattività artificiale risultava inferiore ai limiti di rilevabilità strumentale. La relazione affrontava anche l’impatto degli impianti sulla concentrazione delle polveri sottili, giudicando tali valori “estremamente bassi e sostanzialmente ininfluenti ai fini della valutazione della qualità dell’aria”. Per quanto riguarda infine le diossine ed i furani, i valori riscontrati dall’ARPA in corrispondenza dell’inceneritore ASM erano “inferiori ai limiti di rilevabilità strumentale”. Condividi