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"Decisivo il comportamento del partito di indecisi e delusi" Il centrodestra sembra avere il vento in poppa in vista delle prossime elezioni politiche ma non mancano le incognite sulla strada del ritorno al potere di Berlusconi e dei suoi alleati. Luca Ricolfi dalla prima pagina de La Stampa, traccia il quadro della situazione politica italiana e mette in guardia il centrodestra dal dare per scontato il successo alle urne. "Chi fin da oggi - scrive Ricolfi nell'editoriale 'I rischi per la destra' - è sicuro della vittoria di Berlusconi probabilmente sottovaluta alcune incognite". In particolare il docente indica quattro nodi: il primo è che "di norma, il consenso per il governo in carica tocca il minimo lontano dalle elezioni, ma poi risale nei mesi immediatamente precedenti il voto". La seconda incognita secondo Ricolfi sono "i possibili errori di Berlusconi". In particolare il professore indica l'errore "minestra riscaldata", esemplificato nella sua analisi dall'attuale rifiuto del leader di Forza Italia di accettare qualsiasi modifica alla legge elettorale - che invece in precedenza aveva auspicato - e di riproporre la stessa alleanza con "Bossi-Fini-Casini, magari rinforzata da uomini come Mastella e Storace". "Mi sbaglierò - nota Ricolfi - ma questo a me pare un formidabile assist a Veltroni". La terza incognita secondo Ricolfi è "l'offerta politica", che al momento vede i sondaggi fatti con gli attuali partiti. "Ma cosa succederebbe se, nei prossimi mesi, dovessero scendere in campo altri attori? [...] Le analisi e gli esercizi di simulazione condotti dagli esperti suggeriscono che il mercato potenziale di eventuali nuove liste sia molto ampio (fra il 10 e il 30 per cento), e che solo la scarsa credibilità e determinazione degli 'imprenditori politici' che dovrebbero crearle rendono remota l'eventualità di uno sconvolgimento degli equilibri partitici esistenti". Consultazioni, Montezemolo e poi sindacati Riprendono a Palazzo Giustiniani le consultazioni del presidente incaricato Franco Marini per cercare una convergenza sulla riforma della legge elettorale. Alle 9.30 sono state ricevute le associazioni firmatarie del manifesto per la governabilità. A guidare la delegazione il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo. Confcommercio, Confcooperative, Confagricoltura, Confartigianato, Cna, Confesercenti, Lega Coop e Casartigiani sono le altre confederazioni presenti. Alle 10.30 le consultazioni proseguiranno con i rappresentanti dei sindacati di Cgil, Cisl e Uil. Alle 11.30 Marini riceve il comitato per il referendum. Alle 12.15 sarà la volta dell'Ugl e alle 12.30 le consultazioni si chiuderanno con i rappresentanti del Comitato legge elettorale. Il problema dell'Italia: leader troppi vecchi "L'Italia ha un grande problema demografico. L'invecchiamento della popolazione è testimoniato dai vostri leader: Prodi e Berlusconi hanno il doppio degli anni della classe politica inglese. Per me è il solo problema: un Paese troppo felice per avere figli e troppo felice per accettare gli stranieri". Jacques Attali, l'economista francese che Sarkozy ha chiamato a presiedere la Commissione sui freni alla crescita, commenta così la situazione dell'Italia in un'intervista pubblicata oggi su La Repubblica. Attali definisce gli italiani "gente ricca che protegge la propria felicità" e non vede segni di debolezza in un Paese costretto a svendere la propria compagnia di bandiera: "Casomai - ha detto Attali - è un segno di integrazione europea. Si può essere un grande Paese senza avere una compagnia di bandiera". Jacques Attali professa ottimismo sulla situazione italiana, anche sul tema delle infrastrutture: "Avete un formidabile potenziale di crescita - ha sostenuto l'economista francese - grazie a una potente rete di piccole e medie imprese che noi non abbiamo". Un altro spunto di crescita per Attali è da ricercare nei talenti offerti dall'immigrazione, nonostante le paure legate alla perdita di identità: "L'identità - ha spiegato Attali a La Repubblica - è sempre in mutazione, è sempre un miscuglio di origini straniere, non esiste un'identità fondatrice unica. E' una lunga evoluzione. La sola identità stabile è la morte". A proposito delle ricette proposte a Sarkozy per rilanciare la crescita, Attali traccia delle linee guida per l'Europa: "La crescita economica mondiale è del 5 per cento. L'Europa è ferma al 2 per cento. Bisogna individuare le cause e agire su di esse". Per fare questo l'economista individua tre strade: inserirsi nell'economia mondiale sviluppando l'economia della conoscenza, più mobilità accompagnata da più sicurezza e infine uno Stato in cui la governance sia riformata a tutti i livelli. Perché, secondo Attali, "ci vuole un misto di paura del futuro e di fiducia del futuro". Condividi