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di Fabrizio Cerella Rifondazione comunista presenta in Consiglio regionale un progetto di legge per costituire in Umbria un Museo regionale della Resistenza. La sede individuata è a Pietralunga, ma in realtà si punta a un museo diffuso su tutto il territorio regionale. “È un atto che abbiamo voluto realizzare adesso, nel 2008 che è il 60 anniversario della Costituzione – dice Stefano Vinti, presentando oggi la legge in una conferenza a Palazzo Cesaroni – perché è dalla Resistenza che è nata la nostra carta costituzionale”. Nel 1974 l’Umbria emanava un provvedimento per realizzare l’Istituto per la storia dell’Umbria dal Risorgimento alla Liberazione, poi diventato Isuc. Una istituzione che ha lavorato bene dal punto di vista della ricerca storica, della documentazione, del reperimento delle fonti storiografiche. Ma è un fatto che rispetto ad altre regioni, Toscana, Piemonte, Emilia Romagna, un vuoto c’è stato: non c’è un luogo fisico che raccolga le testimonianze e le vestigia di quella stagione storica, un vero e proprio museo. Di fronte all’offensiva revisionistica che pesantemente ha messo in discussione i valori, le idee, i sacrifici dei partigiani e della Resistenza, questa lacuna va colmata. In una regione che, ricorda Vinti, ha sette partigiani decorati, vanta la prima zona liberata nel paese (a Pietralunga, dalla Brigata proletaria d’urto San Faustino), ha subito eccidi pesanti, come quello dei 40 martiri a Gubbio, manca inspiegabilmente un museo della Resistenza. È il frutto amaro dello scontro politico in atto negli anni passati e ancora in corso. Il sindaco di Pietralunga, Luca Sborzacchi, si è augurato che questo disegno diventi presto legge e ha assicurato l’appoggio dell’amministrazione comunale. Non solo perché la sede sarà Pietralunga, che è già sede del Monumento al partigiano umbro. Ma perché il Museo e la Fondazione rappresentano strumenti fondamentali per il recupero della memoria storica e per il ristabilimento della verità storica contro i pericolosi revisionismi. Orfeo Goracci, sindaco di Gubbio, mette anche lui in guardia le istituzioni e la collettività regionale contro i revisionismi, non solo quello storiografico, ma anche quello culturale: basta pensare alle produzioni letterarie e cinematografiche che hanno pesantemente attaccato la Resistenza negli scorsi anni. Quindi benissimo questo provvedimento che aumenterà i fondi per la salvaguardia della memoria della lotta partigiana. Fondi che devono essere destinati, però, anche alla ricerca storica e alla salvaguardia di fondamentali monumenti, come il Mausoleo dei 40 martiri di Gubbio. Presente anche il presidente dell’Isuc Mario Tosti che ha sottolineato l’importanza di un progetto che potenzierà il recupero della memoria nella nostra regione. “Quando i testimoni diretti vengono progressivamente a mancare – ha detto Tosti – dobbiamo dare alle giovani generazioni un riferimento legato ai luoghi della memoria, come sta avvenendo per Auschwitz”. E un museo è importante perché va proprio in questa direzione. (di seguito in allegato il testo di legge presentato) Condividi