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PERUGIA - Preservare e valorizzare il patrimonio di conoscenze acquisito attraverso i progetti europei per il reinserimento sociale e lavorativo delle persone disabili: è quanto si propone il progetto “Eneva” (ENhance Efficacy through Valorization'), ufficialmente avviato, stamani, nel corso di un seminario che si è tenuto a Perugia. “Eneva” - riferisce una nota della Regione - è coordinato dal Consorzio “Tucep” (“Tiber Umbria Comett Education Programme”) in collaborazione con altri sette partner, tra cui Università, associazioni, istituzioni, eccetera. L'obiettivo è quello di analizzare e valorizzare i risultati ottenuti con precedenti progetti sulla disabilità finanziati nell'ambito del Programma di apprendimento permanente della Unione europea (“Lifelong Learning Program”). “Eneva” si articola in due passi: la raccolta, anche attraverso specifici “Workshop”, dei materiali esistenti e l'elaborazione di metodologie condivise ed utili ai diversi soggetti del settore, dagli operatori a chi assume decisioni di governo delle politiche di inclusione dei disabili. Entro tre mesi è prevista la realizzazione di un portale web. “Sul fronte della disabilità - ha affermato l'assessore regionale alla formazione e lavoro, Maria Prodi - la Regione Umbria ha realizzato in questi ultimi anni importanti sperimentazioni sul territorio. Intendiamo lavorare soprattutto sugli aspetti di mediazione e tutoraggio funzionali al mantenimento della condizione lavorativa del disabile. Per questo stiamo studiando, insieme alle associazioni di riferimento dei disabili, come utilizzare al meglio le risorse previste dal fondo regionale per il reinserimento dei disabili e come integrare queste risorse con i finanziamenti messi a disposizione dal Fondo sociale europeo”. “Resta da sciogliere - ha aggiunto l'assessore - il nodo della definizione delle figure cosiddette intermedie di mediazione e accompagnamento, strettamente correlate al sistema del welfare. Tutte questioni - ha concluso Prodi - che stiamo affrontando anche tenendo conto di quanto già realizzato in altri Paesi europei”. Condividi