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PERUGIA - Novità sostanziali nel disegno di legge che a breve istituirà in Umbria un fondo regionale per risarcire le vittime di incidenti mortali sul lavoro. Le ha introdotte la terza Commissione consiliare di palazzo Cesaroni, presieduta da Enzo Ronca, che questa mattina ha licenziato, precisando meglio che potranno beneficiare di un contributo straordinario, una tantum e indipendente dai benefici provenienti da altre forme assicurative, le famiglie di tutti i lavoratori subordinati, uomini e donne, ma anche di artigiani, coltivatori e lavoratori autonomi in genere. Altra modifica sostanziale riguarda il contributo. Sarà assegnato sulla base di un regolamento, non previsto nel disegno di legge preparato dalla Giunta, che verrà erogato in due tranche: la prima in tempi rapidissimi e di pari importo per tutti i beneficiari; la seconda calcolata sulla base del reddito complessivo del nucleo familiare e comunque non superiore a tre volte l’importo della prima erogazione. Nel testo delle proposta di legge, approvata a maggioranza con l’astensione dei consiglieri della Cdl, è prevista anche la priorità dei beneficiari. Il contributo spetterà in primo luogo al coniuge, e in assenza di questi: ai figli; ai fratelli, solo quelli “in rapporto di dipendenza economica” con la vittima; ai soggetti “anagraficamente Conviventi”. L’atto sarà illustrato in aula da Mara Gilioni (Pd) e, per la minoranza, da Enrico Melasecche (Udc). Si tratta di una legge importante che ha impegnato attivamente tutta la Commissione, ha dichiarato dopo il voto, il presidente Enzo Ronca precisando che “il provvedimento non intende affatto alleviare il lutto e il dramma per la perdita di un familiare che colpisce ogni anno fino a venticinque famiglie umbre; ma nasce con il preciso intento solidale: dare una prima risposta concreta, di quelle che almeno possono liberare la famiglia dalla beffa di dover far fronte anche a necessità finanziarie fino a quel momento del tutto impreviste”. Motivando il voto di astensione sul disegno di legge, per il quale la Giunta ha stanziato 100 mila euro per il 2008, da integrare con forme di compartecipazione solidale di associazioni sindacali e datoriali o di singoli lavoratori, i consiglieri di minoranza presenti in Commissione hanno detto che, “Pur da condividere negli intenti, la proposta di legge dispone di poche risorse; è ridondante in alcune affermazioni e nella scelta dei beneficiari finisce per introdurre il concetto di diritto acquisito da parte dei conviventi, esentando queste figure dall’accertamento del reddito come prerequisito che invece è previsto per fratelli e sorelle della vittima”. Condividi