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Duecento ricercatori partecipano da oggi a sabato prossimo a Perugia al quinto ''Workshop italiano sulla Fisica a Lhc”, organizzato dal dipartimento di fisica della locale Università insieme all' Infn (Istituto nazionaledi fisica nucleare). Il convegno – è detto in un comunicato dell' ateneo – “intende promuovere un proficuo scambio di idee tra le comunità scientifiche degli esperimenti Atals, Cms, Lhcb ed Alice, che studieranno, a partire da quest'anno, le collisioni fra protoni prodotte dall'acceleratore Lhc presso i laboratori Cern di Ginevra”. Un laboratorio che intende studiare aspetti ancora incompresi della fisica delle particelle elementari, fondamentali per comprendere come si sia formato l'universo. Il comitato scientifico, guidato dal professor Lorenzo Foà (Scuola Normale di Pisa) e dal professor Giancarlo Mantovani (Università degli studi di Perugia) è' costituito da docenti dei principali atenei italiani coinvolti nelle attività al Cern, tra i quali Gian Mario Bilei, responsabile del gruppo di Perugia dell' Istituto nazionale di fisica nucleare nell'esperimento Cms. Un gruppo - è detto nel comunicato - costituito da una trentina di membri del dipartimento di fisica dell' ateneo perugino e dell'Infn che “sta fornendo un contributo essenziale alla realizzazione del progetto, dalla costruzione del rivelatore al silicio e della elettronica di lettura, fino allo sviluppo delle tecniche di calcolo ed analisi”. Condividi