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CITTA' DI CASTELLO - Grande concorso di gente, soprattutto di bambini, per l’inaugurazione, a città di Castello, del parco della Fornace, il più grande dell’Alto Tevere con i suoi due ettari e ottocento metri di estensione. I bambini erano quelli della scuola primaria di Riosecco, che hanno anche dato il nome alla struttura che è stata arricchita con attrezzature donate da Coop Umbria Casa. Al taglio del nastro era naturalmente presente anche il sindaco tifernate, Fernanda Cecchini. Con lei vescovo, mons. Domenico Cancian, ed altri esponenti istituzionali. Per l’alto prelato si tratta di “un’occasione per riconciliarsi con la natura, riscoprendone nel linguaggio universale i valori essenziali dell’uomo. È un oasi dove le generazioni possono incontrarsi e conoscersi, sviluppando l’immaginazione e la capacità di comprendersi anche tra sensibilità e culture diverse”. Concorde in questo anche il Sindaco secondo il quale “Ogni volta che si apre uno spazio alberato dove le famiglie possono stare insieme è una giornata importante, perché i cittadini hanno bisogno, soprattutto oggi di luoghi comuni, che rendano i contenitori urbanistici anche contenitori dove elevare la qualità della socializzazione”. Si è giunti a questo traguardo dopo una lunga fase di partecipazione con i cittadini che ha permesso di lavorare sull’idea originaria di Marco Bani, definendo spazi e dotazioni in linea con le esigenze di chi dovrà frequentarla. Il costo complessivo dell’intervento, pari a 250.000 euro, ha consentito di realizzare anche un vasto stagno della superficie di 800 metri quadrati, che ospita, che ospita una coppia di cigni e che viene alimentato da una sorgente naturale recuperata. In alternativa, qualora se ne presentasse la necessità a causa di una prolungata siccità, si ricorrerà all’acqua di Montedoglio. Il parco, che verrà completamente recintato e fornito di tre accessi pedonali e di uno carrabile, è stato affidato in gestione alla Proloco che provvederà alla sua apertura e chiusura secondo orari ben definiti. Il sindaco Cecchini ha anche commentato la scritta polemica verso le scelte urbanistiche compiute nel quartiere, realizzata a caratteri molto visibili su un terrapieno in cemento a lato del parco, dicendo che “è vergogna sporcare i muri degli edifici sia pubblici che privati, perché il rispetto per i beni comuni deve essere un valore per tutti. La difficoltà delle Amministrazioni pubbliche non consiste solo nel trovare finanziamenti per dare corpo ai progetti ma nella loro manutenzione, una volta ultimati. Ogni atto che rovina o deturpa manufatti e strutture che appartengono all’intera collettività è vergognoso, a prescindere dalla causa che lo induce o dalle motivazioni che lo sostengono”. Per ultimo, il sindaco Cecchini ha anche assicurato che l’amministrazione comunale da lei presieduta terrà fede anche agli altri impegni che ha assunto, quali la realizzazione di un percorso pedonale - che è stato già cantierato – da ricavarsi lungo la Tiberina Tre Bis, e la bretella di collegamento al quartiere Graticole, che sarà invece cantierata nei prossimi mesi. Condividi