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di Giocondo Talamonti I recenti provvedimenti presi dalla procura di Terni a carico di amministratori dell’Azienda Servizi Municipalizzata e del Sindaco, a proposito del termovalorizzatore, impongono, al di là delle considerazioni sul merito delle misure, riflessioni d’ordine pratico e di opportunità sociale. Su quanto accertato dalla procura di Terni, dopo la segnalazione di inquinamento avanzata dal Corpo Forestale di Terni, secondo cui nel fiume Nera che costeggia lo stabilimento dell’ASM risultavano scaricati residui velenosi da incenerimento va ancora fatta chiarezza, considerato che le fonti inquinanti nella nostra città sono molteplici (traffico, riscaldamento, industrie, inceneritori), nel frattempo, però, ha esposto alla gogna mediatica, sociale e politica quanti lavorano nell’interesse della gente. Data per scontata la solidarietà convinta al primo cittadino per il quale è nota la sensibilità e la cura nel garantire la salvaguardia della salute pubblica (vedi i procedimenti adottati nel passato, blocco del traffico, incentivi per indurre i cittadini a scegliere mezzi e combustibili meno inquinanti) ed ai responsabili dell’azienda comunale, resta il grande problema di come affrontare le conseguenze della chiusura dell’impianto di smaltimento, solo parzialmente lenito dalla decisione di consentire le attività di trasferenza e compattamento per evitare analogie fra Napoli e Terni. L’impianto di Orvieto che dovrà farsi carico di smaltire l’intera produzione della provincia sarà costretto a lavorare al limite delle sue potenzialità, esponendosi al rischio di non poter soddisfare per troppo tempo il compito, suo malgrado, assegnatogli. E’ impellente che la popolazione acquisisca un atteggiamento di maggiore consapevolezza nei confronti del problema, così come è necessario che tutte le forze istituzionali si attivino per promuovere nei settori di competenza l’opportuna opera di sensibilizzazione, a partire dalle scuole che si dovranno far carico di educare i giovani al nuovo approccio, ma anche dalle università, perché studino le potenzialità tecnologiche atte a contenere gli aspetti negativi della raccolta. Raccolta che deve essere differenziata se vogliamo convivere già nel futuro prossimo con uno degli aspetti inevitabili del progresso economico moderno: i rifiuti. Qualsiasi attività umana, ogni processo di trasformazione della materia, tutti gli strumenti utilizzati dall’uomo per produrre ricchezza, implicano l’accumulo di scorie, un eccesso inutilizzabile di materiali che necessitano di essere smaltiti perché, oltre che invasivi, possono essere pericolosi per la salute. La ricerca dell’equilibrio fra la produzione e lo smaltimento dei rifiuti prodotti, impegna e impegnerà sempre più le moderne comunità e si esprimerà in livelli qualitativi della vita armonizzabili con il rispetto dell’ambiente in cui si vive. Ecco, questa attenzione è sempre stata viva nelle scelte politiche prese dall’amministrazione comunale della nostra città, tutte le iniziative sociali, comunque indirizzate ai bisogni della cittadinanza sono passate prima al vaglio severo della sicurezza e della salvaguardia dell’integrità della salute dei cittadini. Una punizione pesa due volte quando si percepisce immeritata. La cultura dello smaltimento deve, ancora di più, coinvolgere ed impegnare ciascuno di noi. A noi il compito di diffonderla presto e capillarmente perché sia fatta oggetto dell’attenzione di ogni cittadino. Ing. Giocondo Talamonti Condividi