damiano-1.jpg
di Nicola Bossi Forse in mancanza di fondi e di idee chiare su come mettere in sicurezza i luoghi di lavoro (anche se la legge sulla ricostruzione sismica in Umbria è stata un esempio di legalità e di sicurezza per i lavoratori), il ministro Cesare Damiano ha buttato là, nel giorno della commemorazione dei quattro morti di Campello, una proposta che se messa in pratica sarebbe un deciso passo in avanti per la sicurezza nei quartieri e la cultura della legalità. "Certe tragedie e certi errori andrebbero studiati nelle scuole superiori che, in molti casi, precedono ancora oggi i ragazzi nel mondo del lavoro": parole e musica del Ministro. Dicevamo che la proposta è stata buttata là e forse non valutata bene. Ma se le normative sulla sicurezza, se i diritti dei lavoratori sanciti dalla costituzione, se persino gli elementi fondamentali per i giovani imprenditori fossero insegnati nelle scuole, anche un'ora a settimana, sotto forma di educazione alla legalità. Allora la conoscenza, vero farmaco di prevenzione, potrebbe addirittura mettere un argine in Umbria ad un triste primato. Ora però la palla passa al Presidente della Regione Maria Rita Lorenzetti, all'assessore regionale alla formazione e ai vertici regionali della scuola umbra. Faranno qualcosa: o le parole del ministro resteranno buttate là tanto per commemorare? Condividi