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GUALDO TADINO - I Comunisti Italiani di Gualdo Tadino respingono ogni tentativo della dirigenza regionale del loro partito di farli retrocedere dal percorso unitario avviato con Rifondazione Comunista e Sinistra Democratica per la costruzione della Sinistra Arcobaleno. Condizionamenti evidentemente pressanti e pesanti se si sono visti costretti ad uscire allo scoperto per denunciarli, chiamando per nome e cognome gli autori degli stessi. Lo hanno fatto rendendo nota la loro posizione con un lungo documento sottoscritto dal gruppo dirigente gualdese del Partito di Diliberto (Giambattista Megni, Enzo Calzuola, Gino Pasquarelli, Guerrino Martini, Spartaco Meccoli, Giuseppe Sannipoli) che chiarisce pienamente lo stato delle cose e non lascia dubbi di interpretazione. Un documento che riteniamo utile riproporre integralmente ai tanti lettori di Umbrialeft. “I Comunisti Italiani di Gualdo Tadino esprimono apprezzamento e gratitudine per la grande attenzione di cui godono in questi giorni da parte di alcuni settori dell’attuale dirigenza regionale e provinciale del partito. Un’attenzione che ci rende orgogliosi ma che, invero, ci stupisce alquanto. In ogni caso, ci rende fiduciosi e determinati a difesa delle buone ragioni che ci hanno visto anticipare, sostenere, accelerare e consolidare il processo di unità delle forze cittadine della sinistra. Le forze politiche, cioè, che non rinunciano ad un altro mondo possibile, che nell’attuale fase confusa e incerta della politica italiana non si arrendono né ad essere sostanzialmente subalterne al Partito Democratico e alle sue derive centriste e moderate, né a svolgere una funzione politica meramente autoreferenziale o di semplice testimonianza ideologica e parolaia, né tantomeno si vogliono rassegnare ad una pressoché inevitabile scomparsa. Le stesse forze politiche che vogliono restituire all’intera sinistra una capacità di progetto, una ambizione di trasformazione e di rinnovamento sociali, una condizione di efficacia politica. Vogliamo, altresì, accogliere con soddisfazione le notizie per cui i nostri sforzi, il lavoro politico e i risultati per l’unità delineatisi a Gualdo insieme a Rifondazione Comunista e a Sinistra Democratica, siano divenuti oggetto di dibattito e di approfondimento in riunioni degli esecutivi regionali e provinciali del nostro partito ed abbiano avuto finanche eco tra gli stessi vertici nazionali. Non comprendiamo, invece, appieno, o lo comprendiamo solamente per ragioni cui non oseremmo pensare e che non intendiamo nominare, il fatto che le nostre scelte ed i percorsi tracciati a Gualdo diritti e spediti verso l’unità confederale delle forze della sinistra, così come peraltro delineato agli stessi Stati generali di Roma dell’8 e del 9 dicembre scorsi, generi in questa parte dell’attuale dirigenza regionale del partito allarme, diffidenza e preoccupazione tali da mettere in campo tentativi, in verità scomposti e comunque verticistici, di applicarci la “briglia delle comari”. Non solo: di intentare addirittura operazioni, risibili ed antiquate, annoverabili a processi politici sommari per quanto sommessi, comunque antipatici, che rimandano a irriproponibili e tragicissime memorie e costumi. I Comunisti Italiani di Gualdo proseguiranno in ogni caso, checchè ne dica il compagno Carpinelli, con ogni sforzo organizzativo, con tanta passione politica e con irriducibili tensione e compattezza di ogni singolo componente, il cammino per realizzare definitivamente e compiutamente l’obiettivo dell’unità della sinistra nella nostra Città. Un obiettivo il cui perseguimento ci è richiesto dalle nostre compagne e dai nostri compagni, dalle lavoratrici e dai lavoratori, dalla base reale del nostro partito, cioè, il cui richiamo viene troppo spesso scomodato solo a parole e piegato alle convenienze del momento. Un obiettivo per cui non defletteremo o arretreremo mai di un passo che è di una chiarezza, di una razionalità politica, di una forza di coesione sociale le cui sole ed immediate semplicità e comprensibilità ne realizzano la natura fortemente innovatrice e progressiva nell’attuale specifica situazione politica italiana ed internazionale. Un obiettivo alla cui realizzazione immediata concorrono le stesse iniziative politiche che abbiamo voluto condividere dalle nostre parti: la Conferenza sul lavoro di giugno a Rigali, la successiva riflessione sul welfare umbro e le politiche sociali a Gubbio poco dopo, l’assemblea congiunta di Palazzo Mancinelli contro l’ipotesi di riapertura di Cava Bologna, la costituzione del Coordinamento Unitario della Sinistra, sul modello confederale, ad ottobre, i tanti incontri con Rifondazione e Sinistra Democratica, la stessa novità della partecipazione nostra alle riunioni di maggioranza per le problematiche di più stretta attualità amministrativa cui siamo stati coinvolti a pieno titolo e con pari dignità grazie alla disponibilità unitaria di Rifondazione, l’assemblea pubblica sulla questione Merloni, le manifestazioni contro la soppressione degli Eurostar di Fossato di Vico, l’organizzazione altrettanto unitaria della grande manifestazione pubblica prevista per il prossimo 25 gennaio per contribuire come sinistra alle politiche sanitarie pubbliche in questo territorio alla luce della imminente apertura dell’ospedale di Gubbio – Gualdo Tadino. E ancor di più, poi, la grande e straordinaria iniziativa dell’apertura di una casa comune della sinistra gualdese, di un luogo che possa alimentare ulteriormente e rafforzare il confronto politico unitario della sinistra in città; che possa altresì restituire ai giovani slancio e passione politica e civile; che possa inaugurare una nuova stagione di partecipazione politica di massa anche a Gualdo, anzi ponendo Gualdo come vero e proprio laboratorio affinché la sinistra in tutte le sue componenti e a valorizzazione delle sue differenze e pluralità si possa rendere ancor più efficace e concreta protagonista. Il PdCI di Gualdo avrebbe comunque preferito e tuttora preferirebbe che la stessa solerte attenzione dimostrata per la vicenda del nostro lavoro politico per l’unità fosse stata e potesse oggi e nel futuro essere indirizzata per aiutarci ad affrontare le problematiche più serie della città e del territorio (l’economia, il lavoro, le infrastrutture, l’ambiente) attraverso l’impegno e il contributo attivo delle alte rappresentanze istituzionali che combaciano tra l’altro con quelle politiche anche del nostro partito umbro. Le beghe e le beghette politiche interne e la paura sostanziale del confronto unitario che sono state invece le ragioni di tutta quell’attenzione non vengono comprese dalla nostra gente, di esse la nostra gente non se ne interessa ed anzi ne è semplicemente e ampliamente stufa. Noi Comunisti Italiani di Gualdo, insieme ai compagni del PRC e di SD, abbiamo al contrario come prioritaria l’idea del valore e della forza dell’unità. L’unità che contribuisca al rinnovamento della politica e della riforma intellettuale e morale della società italiana. L’unità per elaborare e realizzare un progetto politico valido per affrontare le problematiche contingenti e future della nostra città e del territorio. All’interno, nessun Carpinelli o Feligioni o altri ancora potranno mai interrompere ciò che con convinzione e dedizione abbiamo costruito e vogliamo rafforzare a Gualdo. All’esterno nessun avversario del progetto politico che ci anima potrà mai gioire di una nostra rinunzia parziale e momentanea, tattica o definitiva, all’unità della sinistra e del movimento dei lavoratori della nostra città con la realizzazione della Sinistra – L’Arcobaleno. La storia, semmai non ci assolverà, senz’altro ci darà ragione: in ogni caso, siamo convinti che ci darà ragione la nostra gente e fin da subito, quella stessa gente che supponiamo tanta e che, vogliamo ripetere, non si rassegna e mai si rassegnerà ad essere al ricasco del Piddì ma che comprende la necessità di riproporre, con ogni sforzo di volontà, una nuova centralità del lavoro consegnando i simboli gloriosi di questo ad un progetto che guarda, anche nel nostro Paese, alla riaffermazione di un nuovo Socialismo per il ventunesimo secolo. Su questo progetto noi intendiamo rilanciare: sollecitiamo il nostro stesso partito a superare le attuali difficoltà ed incomprensioni, le paure e le ritrosie, le occasioni ricercate e strumentali di ulteriore divisione e le interruzioni nel percorso unitario, le retromarcie insensate e le incapacità a cogliere il momento politico propizio; lo sollecitiamo a trarre insegnamento o quantomeno semplice ispirazione da ciò che siamo riusciti a fare nella nostra piccola, ma a quanto pare significativa, realtà dell’Umbria: lo sollecitiamo a fare tesoro della nostra esperienza di unità. Chiediamo al partito umbro di recuperare la credibilità politica senza perdite ulteriori ed estenuanti di tempo attraverso lo stesso spirito unitario che abbiamo noi dimostrato, come è nella stessa sollecitazione del compagno Pietro Ingrao, alla cui determinazione unitaria abbiamo detto tutti quanti di volerci richiamare e a cui dobbiamo dare una risposta. Tutto il resto, ciò per cui noi oggi sembreremmo essere sotto un qualche tipo di accusa ma per cui siamo disposti a lottare e a spenderci, ci risulta essere ingiustificabile inconsistenza politica ed innominabile, stantio, pedissequo disegno politico privo di prospettiva, sostanzialmente ed oggettivamente subalterno e privo di autonomia rispetto agli stessi processi di ristrutturazione moderata dei poteri anche in Umbria derivanti dalla nascita del PD; risponde infine ad esclusivi interessi di piccolo cabotaggio estremamente vitali in alcuni settori del gruppo dirigente del nostro partito che stentano a riconoscere le dinamiche politiche di fondo o non osano riconoscerle per non disturbare il manovratore e che non si preoccupano o non ne sono semplicemente capaci di ambire a connettersi, politicamente e sentimentalmente, al proprio popolo. Non recederemo, dunque, e costi quel che costi, dagli impegni assunti con il PRC e con SD di Gualdo per consolidare l’unità. Anzi, esprimiamo loro e ai loro dirigenti la gratitudine che si conviene a chi ci ha voluto e saputo concederci e dimostrarci disponibilità e rispetto. Vogliamo dichiarare pertanto la nostra assoluta contrarietà a qualsivoglia azione di forza, respingendo ogni considerazione negativa rispetto al nostro limpidissimo operato, che gli organi dirigenti regionali e/o provinciali del nostro partito pensassero di con una buona dose di irresponsabilità di mettere in campo nei nostri confronti. Apprezziamo invece la grande disponibilità della nostra Segretaria provinciale, la compagna Carmelita Casentino, a voler verificare direttamente e condividere personalmente la straordinaria esperienza del laboratorio politico unitario della Sinistra di Gualdo Tadino. Una volta la sinistra, e i comunisti soprattutto, osavano guardar lontano ed ambivano ad anticipare, anche con la forza degli atti concreti, la costruzione del futuro. Non vorremmo essere smentiti in questa nostra persistente convinzione da chi, a parole, continua a dirci di voler andar lontano ma che, nei fatti, contribuisce a conservare il passato. Un passato costellato da dolorose sconfitte per le forze del cambiamento dovute alla condanna della divisione. Facciamo che il nostro destino possa rinascere dall’unità”. Condividi