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Fabrizio Fratini segretario generale Fp-Cgil Umbria PERUGIA - In relazione alla trattativa aperta e non ancora conclusa con l’Assessorato Regionale alla Sanità dell’Umbria, avente per oggetto le risorse contrattuali 2004-2007 (circa € 1.200 a dipendente) ai sensi delle normative contrattuali vigenti, abbiamo registrato negli ultimi giorni una serie di prese di posizioni talvolta non veritiere, demagogiche, di “scarica barile” di responsabilità delle non chiusura del negoziato ad altri soggetti, non utili al confronto in atto. Le strutture della Fp-Cgil in tutti i tavoli di confronto sui temi sanitari, hanno sempre sostenuto con linearità, trasparenza, coerenza, la piattaforma concordata con Cisl e Uil di categoria, condivisa ed approvata nei passaggi democratici con i lavoratori. Nella nostra linea strategica, LA VALORIZZAZIONE DEL LAVORO PUBBLICO, delle professionalità presenti, è il punto cardine su cui sviluppare al contrattazione decentrata. L’accordo separato sulla riforma della contrattazione, su cui la CGIL ha indetto un Referendum consultivo tra tutti i lavoratori, non aiuta a potenziare e rafforzare la contrattazione ai vari livelli (nazionale e aziendale), smantellando le relazioni sindacali, impoverendo le retribuzioni dei lavoratori dipendenti. Il nostro obiettivo è e sarà quello di raggiungere un’intesa con l’Assessore alla Sanità, che, seppure in ritardo, indichi le risorse economiche disponibili e da utilizzare nella contrattazione decentrata, riconoscendo il grandissimo e qualificato contributo apportato dagli operatori sanitari umbri, che hanno garantito servizi di qualità, svolgendo la propria attività in situazioni di lavoro sempre più complesse e disagiate. A sostegno di questa battaglia contrattuale di “civiltà” contro la Regione, l’attività informativa sulle ragioni del NO al Referendum sull’accordo separato, sarà fondamentale per sostenere l’attività rivendicativa del sindacato e per mantenere il rapporto democratico di coinvolgimento dei lavoratori. Condividi