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PERUGIA - Potrebbe essere licenziato dalla III Commissione consiliare gia' nell'ultima settimana di marzo, il Piano sanitario regionale 2009-2011. Al centro del confronto sul futuro della sanita' in Umbria, che vede impegnati i membri commissione e l'assessorato, temi pressanti. I rischi del federalismo fiscale su un settore che da solo assorbe la gran parte delle disponibilita' finanziarie regionali, 1,624 mld a fronte dei 2,113 mld dell'intero bilancio, ma che dal 2010 potrebbe andare in sofferenza; le liste d'attesa che secondo alcuni si potrebbe attenuare con una maggior presenza dei privati; il modo migliore per fronteggiare il costo della cura e dell'assistenza della popolazione umbra che in Italia ha ormai la piu' alta aspettativa di vita; i risultati ottenibili con l'incremento della prevenzione. Fa discutere la nuova Agenzia per gli acquisti centralizzati, mentre preoccupa il ruolo della cooperazione sociale nella erogazione di servizi alle fasce piu' deboli; c'e' anche chi sottolinea il potere eccessivo dei manager e la conseguente assenza di forme di partecipazione territoriale alle scelte del settore o alla semplice possibilita' di segnalare disfunzioni del sistema sanitario. Le valutazioni dell'Esecutivo e di alcuni membri della III Commissione, ormai a meta' del percorso di approfondimento del Piano, si legge in una nota, saranno proposte anche nell'edizione settimanale di TeleCru, notiziario televisivo del Consiglio regionale, in onda sulle televisioni locali umbre e in rete sul sito www.telecru.it. Condividi