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Nel giorno in cui l'Ilo, la struttura delle Nazioni Uniti si occupa del rispetto degli standard internazionali sul lavoro, accusa l'Italia di violare i diritti umani, in particolare per quanto riguarda gli immigrati ("È evidente e crescente l'incidenza della discriminazione e delle violazioni dei diritti umani fondamentali nei confronti degli immigrati in Italia. Nel paese persistono razzismo e xenofobia anche verso richiedenti asilo e rifugiati, compresi i Rom. Chiediamo al governo di intervenire efficacemente per contrastare il clima di intolleranza e per garantire la tutela ai migranti, a prescindere dal loro status"), Berlusconi abbandona Bossi e la Lega al loro destino, impressionato dalla "carica dei 1001", ovvero di quei deputati del Pdl che si sono ribellati al disegno di legge vergogna che vorrebbe trasformare i medici in spie assegnando loro il compito di denunciare i clandestini che chiedono di essere curati. Per il presidente del consiglio si sarebbe trattato di un equivoco, anche se poi afferma di condividere il sentimento che aveva promosso quella iniziativa. In ogni caso, continua, ''non c'e' nessuna imposizione''. Berlusconi manda poi un chiarissimo messaggio alla Lega: basta con richieste esigenti, ''non potete avere sempre tutto''. Berlusconi spiega che ''gli amici della Lega sono interlocutori molto esigenti, cercano sempre di battersi per le loro idee e insistono per affermarle. E' chiaro poi - continua - che qualche volta possiamo dire si', qualche altra diciamo si' con difficolta', altre volte ancora diciamo no''. Il Carroccio e' esigente ''su molte cose'', continua Berlusconi citando a questo proposito le 'ronde' di cittadini suggerite dalla stessa Lega. ''Noi non le sentivamo - assicura il premier - perche' pensavamo che sarebbe stata presa, come poi lo e' stato dall'opposizione e quindi dai media, come la volonta' di sostituirci a polizia e alle forze dell'ordine. Mentre invece - continua - e' tutt'altra cosa. Le ronde non hanno nulla a che vedere con le forze dell'ordine''. Insomma, ''abbiamo dato all'opposizione un pretesto per montare un'accusa non fondata sui fatti''. E Bossi che dice? ''Berlusconi e' un amico e alla fine troviamo sempre un equilibrio'', ha replicato tranquilo il Senatur e ministro per le Riforme. Alla domanda se dietro le affermazioni del Cavaliere ci sia la questione delle candidature alle elezioni amministrative, Bossi ha risposto: ''No, c'entrano le pressioni che ha avuto dal suo partito''. Condividi