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PERUGIA - Con i suoi 43.218 cacciatori l’Umbria è la regione italiana che detiene il primato della più alta percentuale, il 5,9%, di doppiette sul totale della popolazione maggiore di 18 anni. La Toscana, l’altra regione dove ancora è radicata la passione venatoria si attesta soltanto al 3,5%. “Con simili premesse era scontato aspettarsi il più ampio consenso al disegno di legge Orsi che fa a pezzi la legge 157/92, proprio l’unica legge italiana per la tutela della fauna e che disciplina anche la caccia - è il commento di Legambiente Umbria alla notizia riportata da alcuni giornali circa l’ampio consenso la proposta di legge ha ottenuto in Umbria non solo da Federcaccia, Enalcaccia e Libera Caccia, ma anche dai due assessori provinciali alla caccia Massimo Buconi e Gianni Pelini e dai parlamentari umbri Benedetti Valentini, Franco Asciutti e Ada Spadoni Urbani – L’interesse dei 43 mila cacciatori umbri evidentemente è una priorità che supera gli schieramenti politici e di cui si ha particolare attenzione soprattutto in campagna elettorale”. Il disegno di legge Orsi è uno dei più gravi attacchi alla natura, agli animali selvatici, ai parchi, alla nostra stessa sicurezza. Ma cosa prevede la legge? - Sparisce l’interesse nazionale e internazionale per la tutela della fauna. attualmente l’Italia ha un patrimonio indisponibile che è proprio quello della fauna selvatica e alla cui tutela evidentemente non è più interessata. - Lupi, orsi, aquile, i fenicotteri, i cigni, le cicogne e tanti altri animali non saranno più specie superprotette e quindi non godranno più delle particolari protezioni previste dalla normativa comunitaria e internazionale. - La caccia sarà aperta anche lungo le rotte migratorie estremamente, aree estremamente delicate per il viaggio e la sosta degli animali migratori. - Tutte le specie di uccelli, cacciabili e non cacciabili, potranno essere usate come richiami vivi. - Senza rispettare nessuna procedura e senza più alcuna regola, ogni cacciatore potrà imbalsamare gli animali uccisi. - Sparirà l’autorità scientifica di riferimento per lo stato (Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica oggi ISPRA), ogni regione farà “scienza” e un istituto regionale potrà rilasciare pareri in materia di rilevanza nazionale e comunitaria - Sarà possibile la caccia in deroga, quindi anche a specie non cacciabili, addirittura nei parchi e nelle aree protette. - Viene proposta la libertà di caccia a 16 anni, quindi si parla tanto di sicurezza e poi si mette in mano un fucile ai minorenni. - Si potrà cacciare anche in presenza di neve e ghiaccio, quindi in momenti di grande difficoltà per gli animali a reperire cibo, rifugi, calore. - Sarà possibile utilizzare gli zimbelli, cioè civette legate per zampe e ali da utilizzare come esce. - Le guardie ecologiche e zoofile non potranno più svolgere vigilanza, nel paese dove c’è il tasso più alto di bracconaggio e in contrasto con le direttive comunitarie che chiedono invece maggiori controlli e sanzioni. - Viene cancellato l’Ente nazionale per la protezione animali dal comitato tecnico nazionale “La nuova legge a livello nazionale trova l´opposizione non solo degli ambientalisti, ma anche degli agricoltori e persino delle associazioni che raccolgono la maggioranza dei cacciatori (Arcicaccia e Federcaccia) – segnala Legambiente Umbria – ma a quanto pare questa notizia non è giunta in Umbria dal momento che si leggono da più parti ampi apprezzamenti!” “E’ bene che anche chi è contrario faccia sentire la propria voce, soprattutto nella patria della caccia – concludono da Legambiente Umbria – ed è per questo che invitiamo tutti quei cittadini sensibili e attenti alla salvaguardia della fauna selvatica aderire all’appello promosso da Legambiente, Amici della Terra, Fare verde, Lipu e WWF, tutte associazioni che fanno parte del tavolo nazionale stakeholders sulla legge 157/1992, di scrivere ad Antonio D’Ali Presidente della Commissione Ambiente al Senato (dali_a@posta.senato.it) e al Presidente Schifani (schifani_r@posta.senato.it) per esprimere il proprio sdegno per il Disegno di legge Orsi e chiedere di impedire l’approvazione di questa sciagurata legge”. Condividi