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di Eugenio Pierucci La presidente Lorenzetti “non può, al contempo, continuare ad essere responsabile di una maggioranza che non consente all’Umbria di restare al passo con il resto del centro nord. Per il bene dell’Umbria la Lorenzetti deve liberarsi dal giogo che la sinistra radicale impone a famiglie e imprese umbre”. Dopo settimane di velati ammiccamenti il duo Udc composto dai consiglieri regionali Melasecche e Sebastiani esce oggi allo scoperto. Prendendo a pretesto la questione dei rifiuti, sulla quale sono evidenti le divergenze in seno alla coalizione di governo dell’Umbria, hanno messo nero su bianco la loro disponibilità a fare il grande balzo per entrare nelle stanze del potere locale. L’invito al PD ed alla sua più autorevole esponente istituzionale è esplicito quanto mai: si decidano a cambiare cavallo, abbandonino al suo destino la “sinistra radicale”, noi siamo pronti a sostituirla e con noi i termovalorizzatori si faranno di certo, e non solo i termovalorizzatori. Un ingresso nella maggioranza che governa la nostra regione alla barba della volontà degli elettori umbri che nelle urne hanno dato indicazioni del tutto diverse. Uno schiaffo alla democrazia da parte di chi di questa parola fa uso ed abuso. Ora, l’avance di Melasecche e Sebastiani che non è priva di insidie. Intanto perché non è chiaro quanto i due siano offrano sufficienti garanzie politiche per la buona riuscita di questa operazione, visto che vi si contrappone un altro duo ancora più ascoltato nel partito: quello parlamentare composto da Ronconi e Monacelli che di saltare la barricata non ne vogliono sapere. Si tratta di capire quale delle due coppie tiene il boccino in mano in questo gioco che potrebbe rivelarsi pericoloso per la governatrice umbra: alla fine rischia di ritrovarsi il cerino acceso in mano, proprio come è successo a Walter Veltroni con Prodi, rafforzando la vocazione di “sfascia coalizioni” del neonato PD, che - ci assicuravano - le coalizioni di centro sinistra le avrebbe rafforzate. Condividi