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PERUGIA - “Per mantenere salda la comunità occorre esaltare il ruolo del volontariato e i temi della solidarietà, l’alternativa è la guerra tra poveri”. Lo ha affermato l’assessore regionale alle Politiche sociali, Damiano Stufara, intervenendo all’incontro che si è svolto a Perugia dal titolo “Volontariato, Fondo speciale e territorio”. Stufara, dopo aver annunciato che la Regione Umbria programmerà nel secondo semestre del 2009 la terza Conferenza regionale sul volontariato e che inoltre, nella futura programmazione regionale e di Ambito, sarà dato grande rilievo al volontariato e al Terzo settore, ha toccato il tema dell’incontro affermando che “anche nel volontariato si pone il problema delle risorse finanziarie e sono necessari interventi per salvaguardare il mondo del privato-sociale in una fase in cui i tagli del Governo sono sempre più consistenti e mettono in crisi un modello di società”. “In proposito il ruolo delle Fondazioni è determinante così come quello delle Regioni. La Regione Umbria in particolare – ha aggiunto – oltre ad un riconoscimento in legge del ruolo delle organizzazioni, sperimenterà un sistema affinché volontariato e Terzo settore concorrano alla realizzazione delle politiche di welfare. Una novità assoluta, senza precedenti in altre Regioni perché faremo in modo che gli enti siano obbligati a confrontarsi con il mondo del volontariato su alcuni punti importanti, tipo i Piani di zona”. “Stiamo vivendo una fase particolarissima - ha proseguito l’assessore – con criticità inedite e non valutabili a priori che, comunque, stanno producendo gravi problemi nella vita delle persone. In Umbria si segnala una crescita dei dipendenti in cassa integrazione pari a +836 per cento. Se a ciò aggiungiamo i pesanti tagli del Governo a tutti i sistemi di finanziamento dello Stato sociale, dobbiamo essere consapevoli che siamo in una situazione pesante anche se nella nostra regione le problematiche sono attutite, visto che le relazioni umane sono ancora solide”. “Occorre ricostruire e rafforzare i sistemi di finanziamento – ha concluso - rimodulare i flussi di risorse e indirizzare anche la progettualità sociale. I Centri di Servizio dovranno passare ad una fase più matura, dialogare e collaborare tra di loro per rispondere alle esigenze del territorio. Bisogna marciare compatti, condividere gli obiettivi e far capire come l’impegno civile dei volontari possa essere utile in questa fase in cui anche l’economia sociale può aiutare l’uscita dalla crisi”. Condividi